San Meme, le perle sul Festival dal mondo del web

Il Nuovo Testamento racconta di un uomo che il terzo giorno è resuscitato. A Pippo Baudo è bastata la seconda serata di Sanremo. Ingresso in pompa magna per Pippo nazionale, ovazione, standing ovation.

Peccato che la presenza sul palco del conduttore di ben 13 edizioni duri meno di un mortaretto a capodanno. Due minuti mal contati durante i quali fa appena in tempo a citare una celebre frase del film ET (ET, telefono, casa) per ricordare a tutti che, nonostante l’avvicendarsi dei presentatori, la paternità del Festival gli spetta ancora di diritto, il teatro Ariston resta sempre casa sua.

Una casa in cui viene accompagnato all’uscita dopo 120 secondi, salvo poi tornare poco dopo per rivivere i fasti del Festival 1985, quando lui presentava e un certo artista cantava “Questo piccolo grande amore”. Quale migliore occasione per Baglioni di esibirsi nell’ottava performance canora della sua serata. Basta l’attacco, “Quella sua maglietta fina…”, a far partire gli accendini in sala, mentre chi vi dice di non aver messo la tv a tutto volume, di non aver cantato a squarciagola sul divano di casa usando il telecomando come microfono, incurante dell’orario notturno, vi sta sicuramente mentendo.

Pio e Amedeo irrompono a fine esibizione, una mezzora abbondante di satira che non risparmia nessuno: dalla Rai a Mediaset, dalla Lega al PD, una rottura degli schemi del politicamente corretto, una ventata di aria fresca in un’edizione fin troppo attenta a non intaccare i canoni del buon costume. Satira a parte la seconda serata del festival scorre tra un Baglioni solista e un Baglioni in duetto, un Baglioni al piano e un Baglioni con l’asta. Sconsigliabile bere uno shot ogni volta che Claudione canta, ci si ritroverebbe alticci prima che Pippo Baudo faccia in tempo a dire <<l’ho inventato io l’ho inventato!>> .

In Baglionis Res compare sul palco Fiorella Mannoia: la sua esecuzione de “Il peso del coraggio” mette i brividi, ma quando canta “Quello che le donne non dicono” in coppia (stranamente) con Baglioni, gli occhi si riempiono di lacrime, l’urlo libero che celebra l’orgoglio di essere donna divampa come un tuono in un cielo d’estate. Attimi struggenti anche si ripetono quando Loredana Bertè viene salutata dall’ovazione del pubblico al termine del suo brano, così come quando  Marco Mengoni nei panni del super ospite ripropone “L’essenziale” con cui trionfò nel 2013, prima di omaggiare Lucio Battisti intonando l’immortale “Emozioni”, accompagnato al piano e nella voce da un cantante brizzolato a caso.

Fonti più o meno attendibili narrano di un ingresso in scena di Riccardo Cocciante intorno alle 4 del mattino, quando gli unici spettatori rimasti erano solo i panettieri appena svegli e gli infermieri nel pieno del turno di notte. Insomma, tanta carne al fuoco che come di consueto ha dato vita a parecchie meme esilaranti di cui di seguito trovate una piccola selezione.

Pippo Baudo e Beppe Vessicchio tramano per riprendersi il dominio del Festival

La performance di Virginia Raffaele è applicabile a tanti campi della vita

Pio, Amedeo e il dolce gusto della trasgressione

La perfetta risposta all’ennesima offerta dell’ennesimo operatore

C’è poco da fare, quando parte “Questo piccolo grande amore” sono sempre emozioni

Non c’è niente da fare, è più forte di lui…

E i risultati parlano chiaro

Mauro Manca

Appassionato di sport e cinema. Scrivo per esigenza e credo in un'informazione libera e leale, amo raccontare storie che intrecciano il tessuto sportivo a quello sociale e politico.

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