Un anno nel segno della bellezza, della qualità e della commistione di stili. Se chi ben comincia è a metà dell’opera Rai1 punta sul sicuro e sceglie Roberto Bolle per la prima ‘prima serata’ del 2018. L’1 gennaio, infatti, la rete proporrà “Danza con me”, lo show che vede il ballerino protagonista anche nelle vesti di direttore artistico.
«Iniziare l’anno all’insegna dell’arte e della danza è un segno di grande coraggio, questa arte non ha mai avuto un’occasione simile – spiega Roberto Bolle – Sento la responsabilità di portarla vicino a tutti, abbiamo fatto un grande lavoro per cercare un linguaggio e chiamare degli ospiti che possano arrivare al maggior numero di persone possibile». Lo show, che arriva dopo il successo registrato lo scorso anno da “Roberto Bolle – La mia danza libera”, rappresenta appieno il ballerino che, entusiasta, lo definisce «l’esperienza più esaltante della mia carriera».
Lo spettacolo supera la logica classica del one man show prevedendo la presenza sul palco di tanti ospiti, provenienti da campi molto diversi ma uniti da un punto in comune: la capacitò di comunicare. «In ogni duetto c’è un lato artistico diretto, intenso e passionale – racconta Bolle – Gli ospiti sono stati scelti perché hanno un forte carisma e sanno intrattenere il pubblico. L’obiettivo è far divertire gli spettatori, creare una serata coinvolgente oltre che bella, perché la danza esprime bellezza, armonia ed eleganza e il divertimento c’è in misura minore. Con questi duetti abbiamo voluto accentuare proprio questo aspetto». Così, sul palco con Bolle, oltre a grandi nomi della danza come Polina Semionova, Melissa Hamilton e Léonore Baulac, saliranno Tiziano Ferro, Virginia Raffaele, Fabri Fibra, Marco d’Amore e Pif, solo per citarne alcuni.
Un richiamo particolare, poi, è da riservare ad Ahmad Joudah, ballerino siriano che ha trovato nella danza la forza per sfuggire alle persecuzioni dell’Isis e per superare i contrasti con la propria famiglia. Il ragazzo, che si esibirà insieme a Sting in un toccante spazio dedicato al tema dell’immigrazione, per Bolle rappresenta un esempio «del valore salvifico dell’arte e della danza».
“Danza con me” è uno spettacolo studiato nei minimi particolari, sia dal punto di vista tecnologico, che raggiunge il culmine con il body mapping, un particolare effetto speciale che permette di proiettare immagini sul corpo del ballerino e facendo in modo che seguano i suoi movimenti, sia da quello scenico. Tra i momenti più suggestivi c’è sicuramente il passage ballato sotto una pioggia scrosciante. «Lì – racconta Bolle sorridendo – siamo stati coraggiosi, ripensandoci era veramente pericoloso».
Lo spettacolo rappresenta a fondo Roberto Bolle, è il suo dono (solo un po’ in ritardo) per gli spettatori: non tanto ballare per loro, ma comunicargli il suo amore per la danza che – glielo si legge negli occhi – non accenna a svanire. Anzi, è ancora quello che a 11 anni lo spinse a scegliere Milano e il Teatro alla Scala per realizzare il suo sogno.