Quando l’età avrà devastato questa generazione, ancora tu ci sarai, eterna, tra nuovi dolori non più nostri.
Sono queste le parole che consentono al poeta romantico John Keats in “Ode on a Grecian Urn” di parlare dell’eternità dell’arte, un concetto a lui molto caro. L’arte attraversa il tempo e le generazioni contrapponendosi, intramontabile, alla mortalità degli uomini. La complessità del passaggio dà conto che, solamente tramite l’immaginazione del poeta, i vari personaggi rappresentati sull’urna poterono prendere vita.
In questi mesi l’arte è stata condannata alla staticità, privata degli occhi attenti dei suoi spettatori dediti ad osservarla, come faceva John Keats di fronte all’urna greca. I luoghi della cultura, durante il corso della pandemia, sono stati svuotati: una chiusura forzata di 88 giorni, quasi 3 mesi, quella che si è rivelata la più lunga pausa dalla Seconda guerra mondiale. Oggi, lunedì 1 febbraio, laddove l’Italia si ritinge di giallo, diversi musei e parchi archeologici riaprono al pubblico, con alcune regole da osservare nel rispetto delle norme contro il coronavirus, come il distanziamento interpersonale, la mascherina, l’igienizzazione delle mani all’ingresso e in alcuni casi la misurazione della temperatura.
Le Regioni con i musei aperti
È stato il Dpcm del 14 gennaio a dare il via alle riaperture dei luoghi della cultura nelle Regioni gialle, che si sono distribuite in maniera tutt’altro che omogenea. Dapprima è toccato a Toscana, Campania, Basilicata e Molise, poi sarà la volta di Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Lazio e Calabria. Mostre aperte, quindi, dal lunedì al venerdì, escludendo il weekend, con orari e modalità verificabili sui siti internet delle singole istituzioni museali.
Le Iniziative
La buona notizia riguarda gli amanti dell’arte che vivono a Roma e dintorni. Nella Capitale sarà possibile tornare a visitare le Collezioni dei Musei Vaticani tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle ore 18.30, con ultimo ingresso alle 16.30. La Galleria Borghese dà il via all’iniziativa “Ci siete mancati!”, con ben due settimane di eventi speciali: ogni mattina la direttrice Francesca Cappelletti racconterà il dipinto Danza campestre di Guido Reni, mentre nel pomeriggio sono previste delle visite tematiche a sorpresa nelle sale del museo. Inoltre, Il Parco del Colosseo accoglie nel giorno della sua riapertura i visitatori, con un concerto dei giovani di Santa Cecilia, visibile anche in streaming.
Alla notizia della zona gialla non si è fatto trovare impreparato il Piemonte, con i suoi Musei Reali. A Torino il Museo Egizio sarà visitabile in forma gratuita, per la prima settimana di apertura. La Reggia di Venaria aprirà il percorso del piano nobile, dal lunedì al venerdì con tariffe agevolate, mentre sarà possibile effettuare il percorso completo dei Musei Reali in Piazzetta Reale.
Diverso è il discorso che riguarda Milano, dove per tornare nei musei si dovrà attendere ancora un mese. «Nonostante la Lombardia abbia ora raggiunto la fascia di rischio che consentirebbe la ripresa delle attività museali, l’apertura dei musei deve essere adeguatamente preparata e celebrata».
Così l’assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno, in un suo intervento sul Corriere della Sera, sottolinea come la data attualmente individuata per la riapertura sia la prima settimana di marzo. Filippo Del Corno dichiara che aprire un museo «non è come accendere un interruttore e necessita tempo e severità». Temendo dunque, un possibile ritorno in zona arancione nelle prossime settimane, ha preferito aspettare per la riapertura. C’è però chi va in controtendenza: l’Hangar Pirelli Bicocca è già pronto ad accogliere visitatori da mercoledì 3 febbraio in totale sicurezza. Dal 4 Febbraio, invece, riapriranno anche le Gallerie d’Italia: i musei di Intesa Sanpaolo saranno aperti in linea con le disposizioni ministeriali; la prenotazione è consigliata attraverso il sito internet.
Le iniziative online
Il mondo della cultura è stato costretto a fronteggiare duramente la pandemia di coronavirus, cercando di reinventarsi di fronte ai duri cambiamenti. Numerose le iniziative online dei musei nel mostrare bellezze senza tempo, cercando di ovviare almeno in parte, l’impossibilità di vedere fisicamente i luoghi della cultura. Le iniziative virtuali sono suggestive, eppure, di fronte alla notizia della riapertura dei battenti dei musei, amanti dell’arte e non, non possono far altro che gioire. In quanto la tecnologia, così fondamentale in questo periodo, ci ha fatto comprendere i suoi limiti: in tale direzione conducono le parole di Raffaella Cortese, fondatrice dell’omonima galleria d’arte contemporanea a Milano, che nello scorso aprile ricordava: «l’arte è troppo legata a fattori emozionali e il rapporto diretto con gli appassionati è indispensabile».