Quando il libraio arriva a casa. In Sardegna il Covid-19 non piega la cultura

Se il cliente non può andare dl libraio, sarà il libraio ad andare dal cliente. Un messaggio su Facebook, una mail, un colpo di telefono, basta poco per effettuare una prenotazione alla libreria Koinè. Il testo poi lo si va a ritirare in edicola, tra i pochi esercizi rimasti aperti in questo tempo di pandemia.

A Sassari Koinè è una realtà ormai storica: attiva da anni sul territorio, dal 2010 annovera anche un’altra sede nella vicina Porto Torres, dove è in vigore lo stesso servizio per i lettori.  ‹‹La collaborazione con le edicole nasce da prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19››, racconta il libraio Gabriele Addis, che insieme al padre Aldo porta avanti quella che è a tutti gli effetti un’attività di famiglia. ‹‹Molto spesso capita che le persone chiedano dei libri alle edicole, oltre a quelli che escono in allegato coi giornali. Avviene anche il contrario, a volte qualcuno cerca in libreria le copie dei quotidiani. Partendo da questa esigenza abbiamo ideato una formula che permetta sia a noi che agli edicolanti di lavorare meglio››.

La partnership va avanti da diverso tempo. Un servizio che è parte integrante della quotidianità di tanti lettori, ma che, da quando il Coronavirus è entrato nelle nostre vite, ha cominciato a ricoprire un ruolo via via sempre più importante. Le prenotazioni sono molteplici: narrativa, testi scolastici o universitari, così come best seller o romanzi da cui sono stati tratti film o serie tv. ‹‹Stiamo ricevendo tantissime richieste anche per i libri da colorare. Sono un antistress ideale in questo periodo››, racconta Gabriele.

 

La macchina solidale della libreria Koinè si è attivata anche per gli anziani, tra le persone sottoposte al rischio più alto nell’incedere dell’epidemia. Il meccanismo è lo stesso: arriva la prenotazione di un libro via mail, per telefono o sui social, solo che in questo caso la consegna avviene direttamente a casa. È Gabriele stesso a indossare guanti e mascherina, montare sullo scooter e a recarsi in casa dei lettori. ‹‹Sicuramente tanti di loro hanno le mensole colme di romanzi – continua Gabriele – ma la voglia di leggere un libro nuovo o un testo che desideravano da tanto è una sensazione diversa. E poi l’aspetto più importante: a casa loro non arriva un corriere o qualcuno che non conoscono, ma arriva il loro libraio, quello con cui negli anni hanno consolidato un rapporto di stima e di fiducia. Una persona che nella vita di prima andavano a trovare loro, magari anche solo per parlare un po’ mentre si perdevano tra gli scaffali. Questa componente umana fa tutta la differenza del mondo››.

Tra i clienti un po’ più avanti con gli anni c’è il signor Francesco, che ogni mattina aveva l’abitudine di visitare la libreria per fare quattro chiacchiere, magari acquistare un libro o qualche CD di musica rock anni ‘70. Un’usanza piacevole, una bella consuetudine spezzata dalla quarantena forzata di queste ultime settimane. Il Covid-19 non ha però rotto il legame tra negozio e il signor Francesco, che negli scorsi giorni ha inviato un messaggio carico d’affetto all’esercente con cui era solito condividere quel piccolo, ma allo stesso tempo prezioso spazio di quotidianità: “Buongiorno come stai? Tra le cose che mi mancano in questo periodo di ” semi prigionia ” c’è la consueta visita in libreria. Non vedo l’ora che apriate! Cordiali saluti”.

 ‹‹Messaggi come questo – conclude il libraio – sono la ragione più importante che ci sprona ad andare avanti. Certi gesti aiutano a capire che stiamo andando nella giusta direzione››. Si perché, in tempi di virus e di reclusione, un libro non rappresenterà forse quel che si dice “un bene primario”, ma rimane una medicina per lo spirito, un’evasione, anche solo per qualche ora, dai turbamenti di questa realtà.

Mauro Manca

Appassionato di sport e cinema. Scrivo per esigenza e credo in un'informazione libera e leale, amo raccontare storie che intrecciano il tessuto sportivo a quello sociale e politico.

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