Pink Floyd, il film evento girato a Pompeii torna al cinema

Un’opera di restaurazione certosina per uno spettacolo unico nella storia della musica. La magia di Pink Floyd at Pompeii, il concerto evento della rock band inglese, riconquista le sale italiane fino al 7 maggio. Il film di Adrian Maben girato a Pompeii nel 1971 è stato rimasterizzato in 4K dalla pellicola originale 35 mm, con restauro e mix audio a cura di Steven Wilson. Quattro nomi, un sound: Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright in un girato di 90 minuti di pura arte. Dalle rovine ai mosaici fino all’Anfiteatro Romano, Pompeii fa da sfondo a una performance ipnotica.

Musica, arte e storia

Con un’inquadratura a campo totale seguita da un graduale zoom su quattro musicisti e l’attrezzatura sonora imponente alle loro spalle inizia Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII. Ad accompagnare lo spettatore sono le note di Echoes – Part 1; un ritmo incalzante, travolgente che si intreccia fra la batteria di Mason e il basso di Waters negli assoli dopo ogni strofa. Le immagini di affreschi e mosaici accompagnano ogni brano, quasi a formare una gallery sinfonica.

La potenza di questo accostamento tra musica e arte raggiunge il suo apice con lo scream di Roger Waters in Careful With That Axe, Eugene, accompagnato da immagini di un vulcano in eruzione. Quelli che vediamo sono i Pink Floyd prima di The Dark Side of the Moon e The Wall, il tour, quest’ultimo, che ha rivoluzionato la percezione della musica rock dal vivo. Il film di Adrian Maben è storia, racconto, reportage musicale che ritrae i quattro musicisti al loro culmine creativo.

La particolare scelta del set

In un’intervista per il sito Brain Damage, il regista del film racconta di aver scelto Pompeii come set dopo aver perso il passaporto proprio durante la sua visita al sito archeologico. Tornato sul posto la sera stessa con la speranza di ritrovarlo ha avuto come un’illuminazione: «L’istinto mi disse che quello era il posto giusto per il film. Doveva essere lì. In qualche modo, tutto si è concretizzato quella sera nella città antica. Filmare l’anfiteatro vuoto, far rivivere lo spirito di Pompeii con suoni e colori, immaginare che i fantasmi del passato potessero in qualche modo tornare» ha spiegato Maben.

I Pink Floyd mentre suonano il brano Careful With That Axe, Eugene
I Pink Floyd mentre suonano il brano Careful With That Axe, Eugene

«Pink Floyd London» si legge sui grandi amplificatori neri posizionati alle spalle della band, sotto il sole rovente di Pompeii. Tutta l’attrezzatura da concerto necessaria era stata trasportatavia camion e, come se non bastasse, la troupe si era poi accorta che non c’era sufficiente elettricità per alimentare il tutto. La soluzione? Un cavo che collegava il municipio al luogo delle riprese.

La prima e la seconda versione

Pur avendo integrato le riprese degli interni a Parigi al girato di Pompeii, Maben sosteneva che il minutaggio – un’ora totale di durata – fosse ancora troppo «basso» nella versione del 1972 del film. Da qui la decisione di rivolgersi a Roger Waters nel 1973 per avere alcune immagini del gruppo che lavorava al cult The Dark Side of the Moon. Le riprese si sono svolte negli studi della EMI Records ad Abbey Road, accompagnate da interviste organizzate dal regista stesso. La seconda e nuova versione del film è uscita nell’estate del 1974, proprio quando la band iniziava la scalata al successo, e toccava così gli 80 minuti di durata.

Uno scatto di David Gilmour durante le riprese del film
Uno scatto di David Gilmour durante le riprese del film
Un film «anti-Woodstock»

La regia di Maben aveva un obiettivo fisso: essere originale. Come ha spiegato lui stesso in un’intervista speciale per il dvd uscito nel 2003: «All’epoca andavano di moda i film concerto, che hanno poi raggiunto il proprio culmine con Woodstock. Era un continuo ripetersi della stessa cosa: concerto e reazioni del pubblico. Quindi pensai di non voler riproporre qualcosa di già visto ma di fare invece un film anti-Woodstock, senza pubblico. E la musica, il silenzio e l’Anfiteatro vuoto valevano tanto quanto o anche più di una folla di milioni di persone».

Il grande ritorno in sala

Dai negativi originali in 35 mm la produttrice ed editor Lana Topham ha curato il restauro in 4K di Pink Floyd at Pompeii. Il 2 maggio sono state pubblicate e raccolte in un album per la prima volta in via ufficiale le tracce integrali del film. La nuova versione del film è disponibile in formati DVD e Blu-Ray. Un grande ritorno di una band evergreen al meglio della sua performance musicale.

Giulia Spini

Laureata in Interpretariato, penso in inglese e in spagnolo ma parlo italiano. Appassionata di tutto ciò che riguarda la settima arte. Il mio sogno nel cassetto? Lavorare come giornalista di spettacolo.

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