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A Parigi l’Haute Couture ci ricorda che la moda non è morta

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A Parigi l’Haute Couture ci ricorda che la moda non è morta
Giorgio Armani privé

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Giorgio Armani privé

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Valentino

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Mona Tougaard x Schiaparelli

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Rosie Huntington-Whiteley x Jean Paul Gaultier

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Valentino

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Dior beauty look

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Alex Consani x Schiaparelli

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A Parigi l’Haute Couture ci ricorda che la moda non è morta
Incidente_aereo

I resti dell'aereo precipitato nel fiume Potomac

Source: I resti dell'aereo precipitato nel fiume Potomac

L’Alta Moda è tornata a sfilare nella Ville Lumière. Tra habitué come Christian Dior e  Armani Privé. Nuovi arrivi come la prima collezione di Valentino firmata Alessandro Michele e Ludovic de Saint Sernin per Jean Paul Gaultier. L’Haute Couture con le collezioni primavera estate 2025 torna a far sognare. Esagerata e ineffabile, così come dovrebbe essere.

Schiaparelli

Ad aprire le danze il 27 gennaio è, come di consueto, la maison Schiaparelli. Con una collezione che Daniel Roseberry, direttore creativo dal 2019, ha intitolato Icarus. “Quanto in alto possiamo arrivare, noi couturier? Fino al sole e agli Dèi che ci permetteranno di salire”. Tutto gira intorno a questa domanda e come un moderno Icaro, anche Roseberry, tenta di avvicinarsi al Sole. E anche questa volta non si brucia. Piume, tessuti sulle tonalità burro, corsetti rigidi e plissé voluminosi. Tra i look più belli, quello indossato da Kendall Jenner che sale in passerella con un abito scultoreo. Al suo fianco Alex Consani, la prima donna trans nominata modella dell’anno, e Mona Tougaard con un abito a sirena sulle tonalità visone.

 

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Giorgio Armani e Dior

Ma non solo Schiaparelli. Lo attendevano tutti e ancora una volta non ha deluso le aspettative. A vent’anni dalla creazione della linea Armani Privé, Re Giorgio è sceso in passerella con una collezione intitolata Lumierès, un omaggio alla luce. Sete, organze, trasparenze, velluti e ricami sono i protagonisti di uno show ode all’eleganza e agli abiti senza tempo. Anche Maria Grazia Chiuri con la nuova collezione della maison Dior fa parlare di sé. Una sfilata diversa, fuori dallo stile della stilista, che per questa collezione decide di ritornare indietro nel tempo fino all’infanzia. Un richiamo che non è una novità tra i direttori creativi di Dior, che rimanda alla collezione di Yves Saint Laurent del 1958. Ma Chiuri lo fa suo, con dei look ultra-femminili e, sorprendentemente, punk. Tocco di classe? Le pareti colorate dalle opere dell’artista indiana Rithika Merchant, che contrastano con abiti dalla silhouette costruita e beauty look caratterizzati da creste punk.

Jean Paul Gaultier e Valentino 

Grande attesa anche per la prima collezione di Valentino firmata da Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci. Michele porta sulla passerella un Valentino che sembra calzargli a pennello. Rifacendosi agli archivi storici della maison, gli abiti proposti sono ricchi di colori, di dettagli, ruches e forme scultoree. Vertigineux, questo il nome dello show, consacra Michele come nuovo creative director, con una collezione che porta il “vecchio” in passerella sotto una nuova luce. Infine, come dimenticare i pirati di Ludovic de Saint Sernin, anche lui nuovo arrivato nella famiglia Jean Paul Gaultier. Una collezione audace, dal nome Le Naufrage, che porta in passerella il mondo marittimo. Corsetti, corde, pantaloni skinny e beauty look che simulano l’acqua. Tra le modelle Angelina Kendall, che chiude la sfilata con un abito bianco con piume, e il ritorno sulle passerelle di Rosie Huntington-Whiteley.

Vittoria Giulia Fassola

Classe 2001. Ligure e anche un po' francese. Laureata in International Relations and Global Affairs, all'Università Cattolica di Milano. Mi interesso di politica estera e di tutto ciò che penso valga la pena di raccontare. Il mio obiettivo? Diventare giornalista televisiva.

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