Dopo l’addio forzato alla redazione di La Repubblica, l’ex direttore Mario Calabresi ha dovuto affrontare una serie di mattine dopo. Reinventare una vita, in qualunque situazione, non è cosa da poco, così il giornalista si è rimesso subito a lavoro: prima la pubblicazione di un romanzo, “La Mattina dopo”, poi un giro promozionale in tutta Italia e solo dopo la volontà di studiare nuove forme di giornalismo sulle quali investire tempo e denaro.
E’ stato uno degli ospiti più attesi del Festival del Giornalismo digitale di Varese, Calabresi non ha voluto commentare la nuova direzione di Repubblica. «Penso debba continuare sulla strada di innovazione digitale», dice. Poi aggiunge «una strada che io avevo trovato e intrapreso. Penso che debba continuare».
Calabresi è subentrato a Ezio Mauro come direttore il 15 gennaio 2016, il giorno dopo il 40° anniversario della fondazione del quotidiano. Nel 2017 è stata avviata una ristrutturazione del giornale: la veste grafica è stata rinnovata con l’adozione di un nuovo carattere. E’ stata modificata anche l’organizzazione dei contenuti del cartaceo, ma la trasformazione non ha salvato la testata da una drastica riduzione delle vendite. Da qui, la sostituzione della sua direzione con quella di Verdelli, arrivato a Repubblica nel 2019. Il 19 febbraio del 2019 ha ottenuto la fiducia della redazione con 296 sì, 13 no, 6 schede bianche e 1 nulla.