La sicurezza della regina di Inghilterra, anzi del re, è di nuovo a repentaglio. È necessario l’intervento dell’agente migliore di cui dispone il governo britannico: James Bond. Sarà in grado l’agente 007 di portare a termine una nuova missione? La risposta è ovviamente sì ma, il problema è un altro. Attualmente il paese non può usufruire delle capacità di Bond. Dopo l’ultimo film della saga No time to die con Daniel Craig nei panni eleganti dell’agente britannico. In realtà il cambio dell’interprete è una consuetudine per la saga della spia, vari sono stati gli attori che hanno dato anima al personaggio e il mondo ora sta aspettando di sapere chi sarà il nuovo 007.
IL MITO DI JAMES BOND
Un Martini agitato, non mescolato. Un completo sartoriale, una macchina sportiva e il tipico accento britannico. Sono alcuni degli ingredienti che hanno determinato la mitizzazione del personaggio di James Bond, l’agente 007 disposto a tutto pur di salvare il proprio paese. Carisma, eleganza e coraggio avvolgono il personaggio di Bond e le sue avventure. Il gentleman per eccellenza, grazie ai vari attori che lo hanno interpretato, è diventato un’icona di stile e di vita. Negli anni Sessanta la spia inglese era considerata l’uomo dei sogni e sicuramente questo elemento ha determinato il suo immortale successo e come diceva Coco Chanel: «La moda passa, lo stile resta». 007 riesce ad evolversi mantenendo quello stile impeccabile che è parte di lui. Il nostro Bond, indossando abiti firmati Tom Ford, corre tra i tetti dei grattaceli e buttandosi da un aereo non perde mai il suo charm.
IN ATTESA DEL BOND 3.0
I servizi segreti di Sua Maestà richiedono l’intervento della spia britannica. La casa di produzione inglese EON productions non può lasciare la monarchia senza il suo agente preferito e ha iniziato le ricerche. Proprio perché si tratta di un’icona di stile non ci si può accontentare di un attore qualunque; la ricerca è complessa e ha come obiettivo trovare un volto in grado di conciliare le peculiarità dell’agente con le caratteristiche che appartengono alla nostra epoca. Il nuovo Bond 3.0 dovrà riuscire ad ottenere l’attenzione sia della nuova generazione che del suo pubblico storico, il quale non può accettare uno 007 che non faccia sognare. Il favorito, per interpretare la spia creata dalla penna di Ian Flaming, è stato a lungo tempo l’attore Regé-Jean Page. Dopo il successo della serie Netflix Bridgerton, nella quale interpretava il misterioso e carismatico duca di Hastings, Page sembrava il degno erede di Daniel Craig. Originario dello Zimbawe e inglese di adozione, con il suo sguardo profondo e tormentato, per la generazione Z, Regé è l’uomo dei sogni.
Ma come in tutte le storie, e Bond lo sa bene, esistono dei rivali e il suo è un altro eroe romantico, sempre di un progetto Netflix: Lucien Laviscount. Britannico con origini trinidadiane, nella serie Emily in Paris interpreta il personaggio di Alfie un’affascinante banchiere che con il suo modo di fare e un sorriso smagliante conquisterà, anche se per poco, la giovane Emily. Laviscount sta seducendo il pubblico femminile che si sente protetto e rassicurato dal suo naturale carisma. Simili nell’aspetto ma completamente differenti nel modo di essere, i due giovani attori dovranno confrontarsi per conquistare il posto d’onore nei servizi segreti britannici.
Di Alessandra Pellegrino