«Grida che ti passa!», i benefici dell’horror sulla psiche umana

Guardarsi le spalle per paura che qualcuno sia dietro di noi. Alzare lo sguardo dalla pagina per assicurarsi che nulla di quello che abbiamo letto si sia teletrasportato nel mondo reale. Tutte situazioni in cui ci si è trovati, almeno una volta, o in cui volutamente ci si è messi. A questo proposito, secondo gli esperti l’horror come forma d’intrattenimento ha dei benefici sulla salute mentale.

Lo studio: horror e pandemia

In un’intervista per il quotidiano El País, Mathias Clasen, docente di letteratura all’Università di Aarhus in Danimarca, spiega gli obiettivi del suo progetto di ricerca «Pandemic practice: Horror fans and morbidly curious individuals are more psychologically resilient during the COVID-19 pandemic». Lo studio, condotto in collaborazione con l’Università di Chicago e la Pennsylvania State University, ha coinvolto un gruppo di 310 volontari americani nell’aprile 2020. Sono stati presi in esame dieci generi di film e serie TV, tra cui horror, zombie, thriller psicologico, soprannaturale, apocalittico/post-apocalittico, fantascienza, invasione aliena, giallo, commedia e romantico.

ghostface_scream_horror
Il serial killer Ghostface del film “Scream”

Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere a domande di carattere generale e sul contesto pandemico. In entrambi i casi dovevano esprimere una preferenza – su una scala da «fortemente in disaccordo» a «condivido pienamente» – rispetto ad affermazioni come «Mi piace guardare film e serie TV» o «Durante la pandemia mi sono sentito/a più triste del solito». Clasen e il suo team hanno, quindi, messo a punto una simulazione prendendo in considerazione i generi che potessero rappresentare un mondo fittizio esemplificativo del caos che potrebbe verificarsi in una vera pandemia (zombie, apocalittico/post-apocalittico e invasione aliena).

contagion_poster_film
Locandina del film “Contagion”

Tre le ipotesi di partenza: i fan del cinema horror sembrano sviluppare una maggiore resilienza nel contesto della pandemia; coloro che hanno un punteggio elevato nel tratto della curiosità morbosa sarebbero più resistenti psicologicamente durante la pandemia; la visione di un maggior numero di film sulla pandemia sarebbe associata a una maggiore preparazione e resistenza psicologica durante la pandemia di COVID-19. I risultati hanno poi mostrato che gli appassionati di horror, soprattutto di film a tema apocalittico, si presentano più resistenti in situazioni di stress. L’indagine ha, quindi, dimostrato che le differenze soggettive sia nelle preferenze mediatiche sia nella personalità sono associate alla capacità di adattamento durante la pandemia.

Jumpscare, un’arma a doppio taglio

Uno degli strumenti chiave del cinema horror, ma anche il più controverso degli ultimi tempi, è il jumpscare (o «spavento improvviso»). Lorenzo Cracolici, fondatore della pagina e del sito Horror Italia 24, in merito al rapporto tra suspense e jumpscare presente in molti film del genere dichiara: «Credo che il concetto di suspense sia cambiato tanto negli ultimi decenni e stia continuando a cambiare forma. L’horror sta perdendo la sua componente di atmosfera alla quale sono molto legato, ed è accompagnato da una suspense più realistica».

horror_zombie_film
Una scena tratta dal film “La notte dei morti viventi”

Prosegue spiegando: «Sto rilevando come ci sia una saturazione, un senso percepito sia da chi fa film sia da chi li vede, di un eccessivo uso del jumpscare, come abbiamo assistito soprattutto negli ultimi quindici anni, e si sta cercando di infarcire meno i film horror di questo escamotage. In futuro, quindi, potremmo avere dei film più bilanciati, con una tensione che si può costruire anche sui temi».

Giulia Spini

Laureata in Interpretariato, penso in inglese e in spagnolo ma parlo italiano. Appassionata di tutto ciò che riguarda la settima arte. Il mio sogno nel cassetto? Lavorare come giornalista di spettacolo.

No Comments Yet

Leave a Reply