È l’idea dell’effetto farfalla quella che gli architetti Ronald Rael e Virginia San Fratello vogliono comunicare con la loro opera Teeter-Totter Wall. Tre altalene rosa tra le lamelle d’acciaio della recinzione al confine tra Messico e Stati Uniti.
Un’installazione temporanea, quasi un gioco, che vuole reinventare il concetto di separazione e avvicinare due comunità divise da una barriera alta oltre 6 metri. Non solo: il progetto gli ha permesso di vincere il Beazley Design of the Year 2020, il prestigioso premio assegnato dal Design Museum di Londra.
Dieci anni di lavoro e studio, in un contesto geopolitico difficile, che vede al centro il muro che divide Texas e New Mexico, fortemente sostenuto dal presidente Trump ma costruito durante le amministrazioni di Obama e Bush.
Effetto farfalla
L’idea vincitrice, nella sua semplicità strutturale, vuole raccontare come i destini e la storia dei due Paesi siano in realtà strettamente legati. «Quello che fai da una parte, ha un effetto dall’altra», così Rael ha spiegato il progetto in un’intervista rilasciata alla CNN nel 2019. Stati Uniti e Messico subiscono continuamente questa sorta di effetto farfalla in cui i processi che avvengono da un lato del muro provocano inevitabilmente un cambiamento dall’altro lato, esattamente come fanno le altalene.
L’opera, realizzata in collaborazione con il Colectivo Chopeke di Juarez, è stata installata il 28 luglio 2019, per soli 20 minuti. Un tempo brevissimo ma sufficiente a far scattare la viralità sui social e a permettere ai bambini dei due Paesi alle soglie del muro di comunicare in un modo nuovo.
Confini
Le tre altalene hanno portato nelle due cittadine, El Paso in Texas e Juarez in Messico, un nuovo concetto di confine, che ripensa la separazione storica che li vede protagonisti da anni. «Gli esseri umani possono andare oltre le forze che cercano di dividerli», come afferma Tim Marlow, Direttore e CEO del Design Museum di Londra.
La forza dell’opera sta proprio nella sua contraddizione: un progetto apparentemente infantile che racconta con serietà la necessità di ripensare i confini tra gli uomini. E sono stati proprio i bambini, in quei 20 minuti di contatto e di esperienza dell’opera, a raccontare la voglia e il bisogno di vedere oltre quel muro.