Dalla scenografia agli ospiti: cosa c’è dietro Sanremo 2023

L’attesa è finita: da martedì 7 febbraio è in onda su Rai1 il 73esimo Festival di Sanremo. Ventotto i cantanti in gara, tre i conduttori e tanti gli ospiti sul palco.

Non solo cantanti: i personaggi sulla scalinata dell’Ariston

Amadeus si riconferma direttore artistico per il quarto anno consecutivo. Nella prima serata è affiancato da Gianni Morandi e Chiara Ferragni, co-conduttrice anche della finale di sabato 11 febbraio.

A inaugurare il Festival è Roberto Benigni, in occasione delle celebrazioni per i 75 anni della Costituzione. Tra il pubblico anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prima volta all’Ariston per un capo di Stato italiano.

Ospiti della prima serata Mahmood e Blanco con Brividi, canzone che li ha portati al trionfo lo scorso anno. Il giovane cantante bresciano si esibisce poi da solista con il suo ultimo singolo L’isola delle rose. Sul palco anche i Pooh – nella formazione con Riccardo Fogli – ed Elena Sofia Ricci, per presentare la nuova fiction di Rai1 Fiori sopra l’inferno.

Il «cielo speciale» della scenografia

Le telecamere di Sanremo non sono puntate soltanto sui cantanti in gara: protagonista è anche la scenografia, che al Festival della Canzone Italiana non può essere trascurata. Dal 1951 a oggi, gli allestimenti sono stati cuciti come abiti su misura: dalla sobrietà delle prime edizioni, in cui il Salone delle Feste del Casinò era decorato con semplici fiori, all’immaginario distopico e futuristico degli anni Ottanta, passando per le forme e i colori accesi degli anni Sessanta e Settanta.

La scenografia di Sanremo 2023 è firmata da Gaetano e Maria Chiara Castelli, entrambi grandi conoscitori del Festival: trenta edizioni all’attivo, ventuno lui e nove lei. L’Ariston sfoggia un «cielo speciale», con una «cupola ellittica sospesa, ma strettamente connessa con il resto della scenografia, larga ventuno metri e alta fino a undici». Specchi “segreti” e una sommità mobile arricchiscono l’allestimento.

Gli artisti sono protagonisti assoluti della scena: a sottolineare la loro centralità «restano la scalinata e gli spazi laterali dell’orchestra, e torna anche il sipario». Quest’anno anche la platea è allestita da «linee curve – aggiungono Gaetano e Maria Chiara Castelli – per prolungare il palco nel teatro, ottenendo l’effetto di allargare lo spazio».

Le novità in regia

Anche quest’anno la regia è affidata a Stefano Vicario, giunto alla sua ottava edizione. «Ogni anno ci impegniamo per portare un elemento di novità – spiega il regista – non solo dal punto di vista stilistico ma anche tecnologico». Dodici telecamere tra cui una inedita che, grazie a un braccio a 45 gradi, «entra nell’apertura sulla sommità della cupola».

Un’altra novità è la telecamera portatile solitamente impiegata per i video musicali, utilizzata per la prima volta in una diretta televisiva.

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