Pinocchio, Claudio Gaetani veste i panni (e la maschera) di Arlecchino

La storia di Pinocchio è ormai conosciuta. Tutto inizia da quel ceppo di legno magico da cui Geppetto dà vita al celebre burattino-bambino, per passare poi dal burbero e spaventoso, ma dal cuore tenero, Mangiafuoco, dal compagno di avventure Lucignolo e dagli inganni del Gatto e della Volpe. Finché si tratta di trama, l’ultimo film di Matteo Garrone – intitolato per l’appunto Pinocchio (2019) – non riporta alcun stravolgimento o re-visione personale del regista. Se non per l’assenza di alcuni capitoli e lo spostamento cronologico di alcuni elementi, è una fedele trasposizione cinematografica del romanzo di Carlo Collodi.

Questo perché lo scopo del regista è rendere omaggio al grande classico dell’infanzia di numerose generazioni. Senza però abbandonare la sua ricerca autorale nel racconto realistico ma surreale a cui la realizzazione degli animali parlanti dell’opera narrativa ben si presta. Infatti dove Garrone mette del suo, oltre alle atmosfere cupe, è nell’estetica dei personaggi. L’aiuto di tecnologie digitali è ridotto al minimo indispensabile, tutti i soggetti sono messi in scena da interpreti in carne e ossa. A esaltarli il trucco del doppio premio Oscar (per The Iron Lady, 2012, e Grand Budapest Hotel) Mark Coulier e gli effetti visivi di One of Us e Chromatica.

È così che nasce anche il personaggio di Arlecchino, interpretato da Claudio Gaetani, attore, regista e docente di Laboratorio di linguaggio cinematografico presso la Facoltà di Scienze della comunicazione all’Università di Macerata. A MasterX ha raccontato questa sua esperienza sul grande schermo, indossando una maschera prostetica che lo ha reso davvero irriconoscibile.

 

Nei due volumi Il cinema e la Shoah (2006, Le Mani) e Germania/Isreaele – Immagini da una memoria divisa in due (2012, Le Mani), Gaetani ha analizzato il contributo e il potere della settima arte nella memorizzazione dello sterminio nazista avvenuto durante la Seconda guerra mondiale. Ne ha parlato anche a MasterX.

 

Alessia Conzonato

25 anni, dalla Toscana a Milano per seguire la passione del giornalismo. Laureata in Comunicazione, media e pubblicità alla IULM, ora frequento il Master in giornalismo e quindi scrivo per Master X. Sogno di fare inchiesta, ma amo anche il cinema.

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