Ciao MiAmi 2024. La 18esima edizione sarà ricordata come quella del fango e della maggiore età di un festival che è diventato definitivamente grande. La terza e ultima giornata si chiude con Thomas Mars dei Phoenix che fa stage diving e si alza in piedi sostenuto dalle mani del pubblico. Prima di lui, sul palco Champion, la famosa collinetta, il bagno di folla per i Tamango e Lucio Corsi. Ancora, Anna Castiglia, Erlend Øye e l’ultimo live dei Tre Allegri Ragazzi Morti.
I Phoenix
La terza serata è quella internazionale. Il MiAmi si allarga alla musica estera e lo fa con grande stile. Aprono il Dr. Martens Stage le Cumgirl8, un quartetto post-punk newyorkese al femminile. Girano tra il pubblico con i look di scena, per poi salire sul palco e regalare una performance estrema.
Seguono i Bar Italia ed Erlend Øye. Il frontman dei Kings of Convenience è accompagnato dalla “Comitiva”, il suo gruppo made in Sicilia in cui figura anche Marco Castello, già protagonista della prima giornata. L’atmosfera è rilassata, il pubblico balla, sembra di essere su una spiaggia e che il lunedì sia lontanissimo. Un po’ come per i Selton sabato sera.
L’attesa però era tutta per i Phoenix. La band francese è di un altro livello. La caratura di un gruppo che ha suonato sui maggiori palchi del mondo, da Glastonbury al Coachella, non passa inosservata. Un muro di suono pulito, intatto, che cresce per più di un’ora di live dove si balla e canta tra canzoni in italiano e in inglese.
Poi la sorpresa. Sulle note di Telefono, una delle canzoni più aspettate dal pubblico, salgono sul palco Calcutta e Giorgio Poi. L’atmosfera diventa subito onirica e si assiste a uno dei momenti più belli del MiAmi 2024. Il concerto termina in bellezza, con Thomas Mars che si getta tra il pubblico, che lo sostiene e lo solleva fino a farlo stare in piedi. Catartico.
Tamango e Lucio Corsi
Alle 20, sul palco Champion è il turno dei Tamango. La band torinese è attesissima e porta sulle spalle il peso dell’etichetta next big thing della musica italiana. Almeno per il sottoscritto. E non deludono le aspettative. Il live è ricercato, loro sanno veramente suonare: sax, pianoforte, chitarre distorte, ritmi forsennati che si alternano ad atmosfere da jazz club fumoso.
I Tamango sono un collettivo più che una band. Sullo sfondo dell’esibizione, dei visual realizzati dai videomaker del gruppo. In scena costumi, bandiere e fiori per simulare un funerale o un rito primaverile, chi lo sa. Menzione d’onore per la canzone Cani, appena uscita. Una Should I Stay or Should I Go in salsa generazione zeta. Il pubblico salta, balla e canta a squarciagola.
Subito dopo è il turno di Lucio Corsi, diventato definitivamente il David Bowie di Vetulonia (Provincia di Grosseto, ndr.). Il cantautore sale sul palco con leggins, maglietta a rete, coprispalle dorato e chitarra imbracciata. Il live è perfetto, le canzoni di altissimo livello e il pubblico entra in uno stato di trance collettivo che culmina con uno stage diving tanto sudato quanto fangoso.
La collinetta saluta il pubblico del MiAmi con l’ultimo live dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che chiudono in bellezza la celebrazione dei loro trent’anni di carriera.
MiAmi 2024
Insomma, tanto fango, tanta musica e un’atmosfera unica. Salutiamo questo MiAmi con la consapevolezza di aver partecipato a una celebrazione collettiva, per chi crede ancora nella musica live e che ci sia una strada alternativa al mainstream da percorrere. In attesa della prossima edizione.