Cattelan vince la causa: la banana attaccata al muro non è un plagio

Il Tribunale federale di Miami si è pronunciato a favore di Maurizio Cattelan, accusato dall’artista Joe Morford di plagio per la sua opera “Comedian”, la famosissima banana attaccata al muro dell’Art Basel MiamiGli avvocati dell’artista padovano, a due mesi dall’inizio della battaglia legale, sostenevano che Cattelan non conoscesse né Morford né la sua opera. Il giudice distrettuale Robert Scola gli ha dato ragione, affermando che non c’erano prove del fatto che avesse visto la composizione di Morford.  

La vicenda

L’accusa risale all’estate scorsa, l’artista statunitense Joe Morford sosteneva che Cattelan avesse copiato la sua opera Banana & Orange del 2000, registrata quell’anno all’Ufficio del Copyright degli Stati Uniti, costituita da due pannelli rettangolari verdi su cui Morford aveva attaccato una banana e un’arancia con il nastro adesivo. L’opera era poi stata pubblicato su YouTube (nel 2008), su Facebook (nel 2015) e sul suo sito personale (nel 2016). 

La banana della discordia

“La banana della discordia”, presentata nel 2019 da Art Basel Miami e venduta in tre copie da 120mila dollari l’una (circa 108 mila euro), è sempre stata oggetto di polemiche.

Nel 2019 era stata mangiata da David Datuna, un visitatore e artista, che l’aveva staccata dal muro e si era fatto filmare mentre l’addentava. Datun, in seguito, aveva spiegato che si trattava di un’esibizione artistica: Hungry artist, cioè Artista affamato.

 

A maggio di quest’anno, invece, era stato uno studente sudcoreano a gustare l’opera di Cattelan, al Leeum Museum of Art di Seul, giustificandosi dicendo che aveva saltato la colazione e aveva fame.

Il critico d’arte del New York Times Jason Farago, si è sempre speso in difesa “della banana da 120mila dollari”.

«Questa banana non è soltanto una banana ed è anche un contorto commento sulla sessualità maschile, sulle monocolture genetiche o sulla geopolitica centroamericana? – chiede il critico – Lasciate che vi rassicuri, non siete degli ottusi conformisti se trovate tutto un po’ fuori di testa. La sensazione avvilente che una cultura che un tempo incoraggiava la bellezza sublime oggi permette solo giochetti ebeti sono gli strumenti da lavoro di Cattelan. Forse apprezzerete meglio il suo lavoro se considerate due cose: una formale, una sociale».

Il secondo punto che Farago mette in luce è che quelle di Cattelan sono spesso “prese in giro” al mondo dell’arte ma dal suo interno, non dal di fuori: «La sua intera carriera è un manifesto sul desiderio impossibile di creare arte in modo sincero, districandosi dal denaro e dai suoi stessi dubbi» spiega.

Molti sono dell’idea che non si tratti di arte ma di una “comune banana appena a una parete”. Tuttavia “Comedian” è un prodotto firmato da un’artista ed esposto all’Art Basel, riconosciuto dal sistema dell’arte contemporanea, .

Cattelan è un’artista concettuale e questo altro non è che il “frutto” della sua concezione artistica.

 

 

Eleonora di Nonno

Classe '99, pugliese ma abito il momento. Divoratrice di libri e inguaribile ficcanaso. Per descrivermi ecco le rime di Caparezza: "L'inchiostro scorre al posto del sangue; Basta una penna e rido come fa un clown; A volte la felicità costa meno di un pound".

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