Martedì 5 febbraio 2019 si celebra secondo il calendario cinese il passaggio dall’anno del Cane a quello del Maiale, simbolo associato alla gentilezza, all’accondiscendenza, al coraggio e alla generosità, ma anche all’irascibilità. Se fossimo in Cina i festeggiamenti per il Capodanno sarebbero lunghi quindici giorni. Oltre a coinvolgere i paesi tipici dove viene celebrato, quali Corea, Mongolia, Nepal, Buthan, Vietnam e Giappone, anche Milano è ormai da molti anni fulcro italiano tra i più importanti per questo evento.
Via Paolo Sarpi è infatti il centro esatto dove si riunisce una delle più antiche e numerose comunità cinesi in Italia, insieme a quella di Prato e dell’Esquilino a Roma. Composta oggi da circa 25 mila persone, è nata a partire dal 1920, quando i primi abitanti della provincia Zhejiang, costa est della Cina, si sono trasferiti a Milano per sviluppare il commercio della seta, in cui erano prettamente specializzati. La scelta della zona, che include anche via Canonica e via Bramante, è da ritrovarsi nella vicinanza strategica a Porta Nuova, luogo di fiere e mercati.
Storia del Capodanno Cinese
L’inizio del nuovo anno cinese può cadere, secondo il calendario gregoriano, tra il 21 gennaio e il 19 febbraio. Il giorno esatto coincide con la prima luna del nuovo anno, quindi il novilunio successivo al dodicesimo o tredicesimo – se si tratta di un anno embolismico, composto da tredici mesi – dell’anno precedente. In concomitanza con l’astrologia cinese ogni anno è contraddistinto da un segno animale e ramo terrestre (Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Maiale), i quali costituiscono un ciclo di dodici elementi. Il Capodanno Cinese, o Festa di Primavera, sancisce il passaggio da uno all’altro.
La leggenda che sta alla base di questa tradizione è da riscontrare nella mitologia cinese. Un’antica leggenda narra la presenza in Cina di un mostro chiamato Nian, che aveva l’abitudine di uscire dalla sua tana una volta ogni anno per invadere i villaggi e uccidere gli esseri umani. L’unico modo per sopravvivere a questa sventura era spaventare Nian, sensibile ai rumori forti e incredibilmente terrorizzato dal colore rosso. Per questo motivo nel primo giorno del nuovo anno tutto il Paese si cimenta i canti, fuochi d’artificio, danze e grandi eventi colorati di rosso e che caratterizzano le strade di tutte le città per due settimane.
Il rituale della danza del leone è molto probabilmente una riflessione di questa tradizione. Consiste in una pratica attuata solitamente da alcuni artisti marziali o acrobati che indossano un enorme costume da bestia, rappresentante appunto Nian, e altri che gli danzano attorno, accompagnati dalla musica, sincronizzata ai movimenti, di strumenti tipici quali percussioni, piatti e gong.
Eventi a Milano
Dalla notte di inizio del nuovo anno, Chinatown si decora di lanterne rosse, draghi e ideogrammi, oltre a promuovere una serie di eventi e iniziative che attirano i cittadini e i turisti per tutto il weekend. Ad esempio al centro di Largo La Foppa sarà invece possibile ammirare una struttura gonfiabile a forma di maiale, allestita da Cathay Pacific.
Già da domenica 3 febbraio, per tutto il resto della settimana, in via Montenapoleone è allestita una mostra fotografica all’aperto dell’artista cinese di fama internazionale Liu Bolin, noto anche come The Invisible Man per la sua tendenza a mimetizzare le installazioni con l’ambiente circostante con l’intento di analizzare la tensione da sempre esistita tra individuo e società. I passanti hanno quindi la possibilità di osservare venticinque opere che ripercorrono la poetica dell’artista.
Per le strade di MonteNapoleone District saranno molte le boutique ad aderire ai festeggiamenti e ad allestire quindi le vetrine a tema. Così anche LaRinascente, che fino a domenica 17 febbraio allestisce uno spettacolo dove prevale il colore rosso, tradizionale della cerimonia, e le decorazioni tipiche cinesi per augurare un buon inizio del nuovo anno.
Anche il mondo del cibo ovviamente si trasforma e molti ristoranti orientali colgono l’occasione per far conoscere le proprie specialità. Ad aprire le danze è il ristorante Bon Wei, che si serve di un noto chef cinese, Zhang Guoqing, per servire ai clienti la perfetta combinazione tra prodotti culinari tipici e selezione di vini e champagne cinesi da lunedì 4 febbraio a domenica 17.
Eccezionalmente il veg & natural bistro RosebyMary aggiungerà alla carta delle sue tre sedi milanesi i famosi ravioli al vapore jaozi; mentre le tagliatelle di riso, ricetta tipica e simbolica dell’occasione, sarà presente nel menù del Gong Oriental Attitude fino a giovedì 28 febbraio.
L’evento più atteso dalla comunità cinese ma anche dalle migliaia di turisti attratti ogni anno è senza dubbio la grande parata che si terrà domenica 10 febbraio, uno spettacolo tra dragoni di carta, ombrellini, lanterne, musica e danze tradizionali cinesi. Il tutto dipinto rigorosamente del colore rosso. Fissata per le 14.00, la partenza è da piazza Gramsci, procedendo lentamente per via Luigi Canonica e imboccare la rinomata via Paolo Sarpi e per arrivare infine a piazzale Baiamonti.
A concludere il programma per il Capodanno Cinese 2019, l’appuntamento culturale dell’istituto Confucio di Milano che organizza un laboratorio gratuito di calligrafia cinese dedicato sia ad adulti che a bambini presso la Biblioteca Centrale Pietro Lincoln Cadioli a Sesto San Giovanni.