Un debutto da 7 milioni di telespettatori, pari al 29.3% di share per “L’amica geniale”. La serie tratta dal bestseller di Elena Ferrante e diretta da Saverio Costanzo ha conquistato tutti nei primi due episodi trasmessi su Rai 1.
Sui social l’hashtag #LAmicaGeniale è diventato trending topic, ancora prima che iniziassero gli episodi ma gli occhi erano tutti puntati verso le due piccole protagoniste, Elena, detta Lenù e Raffaella, detta Lila, cresciute nella Napoli popolare e unite da un legame indissolubile. Due compagne e rivali tra riti di iniziazione, speranze, voglia di crescita e fuga dalla ferocia del rione.
Due bambine non professioniste in 5 minuti hanno distrutto la carriera di tanti “attori” italiani. Brave davvero. #LAmicaGeniale
— itsmedario (@DarioDisanto) 27 novembre 2018
Le immagini di Costanzo sono traduzione fedele della prosa di #ElenaFerrante. Perfette Lenù e Lila, credibili i volti che popolano il rione. Sembrano restituiti proprio dalle pagine. Riconoscibili i luoghi. Leggendo, li abbiamo immaginati così. Un affresco potente#LAmicaGeniale
— Angi (@angevetrano) 27 novembre 2018
Gli spettatori sono rimasti colpiti dall’interpretazione straordinaria delle due bimbe, Elisa del Genio e Ludovica Nasti. E proprio quest’ultima, nella vita reale, ha dovuto affrontare una prova grandissima: la leucemia. Una storia di coraggio, la sua, che ha lottato contro questo male dai 5 al 10 anni. Toccante il pensiero della stessa Ludovica che girando la serie ha dovuto rivivere un momento che l’ha riportata a quella dolorosa esperienza: «Mi sono arrabbiata quando ho dovuto tagliare i capelli perché sono stata calva per tanto tempo e finalmente avevo i capelli lunghi».
A conquistare gli spettatori anche la voce narrante di Alba Rohrwacher.
Esiste qualcosa di più rilassante e suadente della voce di Alba Rohrwacher? #LAmicaGeniale
— Chiapi (@Simmi_Chiapi) 27 novembre 2018
«Gli otto episodi vogliono essere parte di un unico racconto – ha raccontato il regista Saverio Costanzo – eppure la divisione tematica li differenzia per forma filmica e struttura narrativa, ispirandosi ogni volta ai mutamenti del corpo e agli stati d’animo delle protagoniste. L’immagine, la messa in scena, i colori della serie evolvono così e si modificano con l’avanzare della storia».
(EI)