Alessandro Araimo, chi è l’uomo che ha “rubato” Fazio (e ora Amadeus) alla Rai

Alessandro Araimo, Ceo per l'Italia e il Sud Europa del gruppo Warner Bros. Discovery

Alessandro Araimo non è una celebrità televisiva come Amadeus, Fabio Fazio o Maurizio Crozza. Lui le celebrità le assume. E da qualche tempo le “ruba” alla Rai. Il 15 aprile 2024 è arrivata l’ufficialità di un altro tassello per il canale Nove: Amadeus. Ma le voci di corridoio nell’ambiente dello spettacolo si susseguivano già da qualche giorno.

Le stesse voci che hanno suggerito la cifra astronomica per cui Discovery Warner Bros avrebbe convinto il conduttore: circa 15 milioni di euro per un triennio in esclusiva. E Amadeus diventerebbe anche produttore – cosa che la burocrazia Rai impediva – degli stessi programmi che andrà a condurre sul Nove. Tra questi, probabilmente, un nuovo format musicale sullo stile di X Factor.

«Siamo partiti che eravamo lo sgabuzzino della tv italiana e adesso sembra Lampedusa», ha ironizzato Maurizio Crozza nella puntata del 12 aprile di Fratelli di Crozza, «che fosse bello lavorare sul Nove io l’ho capito sette anni fa». Alessandro Araimo, invece, l’ha capito dal 2014, da quando – secondo il sito ufficiale – è in Warner Bros. Discovery. Scopriamo chi è Araimo e quali sono i suoi progetti per la tv generalista italiana.

L’identikit

Alessandro Araimo ha 54 anni ed è un romagnolo doc. Nasce a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna. Oggi ha due figli e una moglie in carriera, Rossella D’Ambrosio, che si occupa di comunicazione per marchi globali del calibro di Kenzo e Swarowski.

Alessandro Araimo (destra) con Fabio Fazio (sinistra) che per 4 anni ha firmato per condurre il suo celebre
Alessandro Araimo (destra) con Fabio Fazio (sinistra) che per 4 anni ha firmato per condurre il suo celebre “Chetempochefa” sul canale Nove

Come dicevamo, Araimo è in Warner Bros. Discovery dal 2014. Prima in qualità di Chief Operating Officer di Discovery per il Sud Europa, dopo come amministratore delegato di Discovery Italia.

Dal giugno del 2022, Araimo è diventato General Manager e Amministratore Delegato di tutte le attività del Gruppo Warner Bros. Discovery in Sud Europa. 

Bocconiano (laureato con lode) con esperienze di studio anche a Parigi, Araimo si è sempre occupato di comunicazione ed editoria, spaziando tra gruppi editoriali nazionali e internazionali. Da Condé Nast a Fininvest, fino al Gruppo Sole 24 Ore: un curriculum costellato di ruoli da top manager

Warner Bros. Discovery

Il 17 maggio 2021 – qualche anno prima dell’assunzione di Crozza, ai tempi dello “sgabuzzino” – le aziende AT&T e Discovery annunciano il progetto di fusione tra quest’ultima e WarnerMedia. E qualche mese dopo, il 22 dicembre 2021, l’operazione viene approvata dalla Commissione Europea. Da qui è nato un nuovo gigante dell’informazione, che vale nel mondo oltre 50 miliardi di euro.

Un destino simile sarebbe dovuto toccare alla fusione, di cui si è parlato nel 2024, tra Warner Bros. Discovery e Paramount. Si sarebbe creato un gigante capace di rivaleggiare ad armi pari con nomi del calibro di Netflix e Disney.

Per avere un’idea della portata economica e sociale di Warner Bros. Discovery, il gruppo raggiunge ogni mese oltre 360 milioni di persone in 220 Paesi e in 50 lingue. L’enterprise value – cioè il valore complessivo di mercato dell’azienda – è di 130 miliardi. Warner Bros. Discovery è in grado di investire in contenuti 20 miliardi ogni anno. Alcuni dei quali andranno a “inondare” (e lo stanno già facendo) l’economia televisiva italiana.

I progetti di Araimo

«Vorrei fare una televisione che sia contemporanea e internazionale, fatta da italiani che sappiano guardare il mondo», ha detto Araimo a ottobre 2023 in un’intervista. Un sogno non irrealizzabile, considerate sia le ambizioni, sia le dimensioni del gruppo che amministra.

E l’Italia appare centrale nelle mire europee del Gruppo. «In Italia la televisione lineare ha ancora grandi potenzialità, per ragioni demografiche e infrastrutturali. Sugli schermi di casa l’ascolto è fatto ancora al 90% dai canali tradizionali: è lì che vogliamo crescere nel medio termine», ha dichiarato sempre Araimo in un’altra intervista per il Corriere della Sera.

Un momento favorevole per il canale Nove, che per certi versi sta approfittando di una debolezza decisionale dei due storici Big player: Mediaset e Rai. «Abbiamo dato risposta a tanti interrogativi strategici che forse altri gruppi devono ancora risolvere. Chi ha più certezze riesce a muoversi più velocemente e in modo mirato, cogliendo le opportunità che si presentano». E le opportunità sono anche rappresentate dai grossi volti che stanno confluendo, a suon di contratti milionari, verso la rete.

Contratti sì milionari, ma anche duraturi: 4 anni per Fazio e 3 per Amadeus. Segno di un progetto a medio-lungo termine che la rete vuole portare avanti. Siamo lontani dal mordi e fuggi e dai test: Warner Bros. Discovery è approdata in Italia, ed è qui per restare.

Ivan Torneo

Giornalista praticante. Siciliano trapiantato a Milano. Motivato, eclettico, curioso. Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Teorie della Comunicazione. Il mio obiettivo è il giornalismo televisivo, la mia motivazione incrollabile.

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