In Italia c’è chi dice di guardare il Festival e chi mente. Per una settimana all’anno la kermesse diventa protagonista assoluta dei dibattiti, la verità però è che spesso le serate finiscono molto tardi e non è sempre facile seguire tutti gli appuntamenti in scaletta. Ed è qui che entra in gioco il podcast di MasterX, «Mo’ to’ spiego»:
MO’ TO’ SPIEGO è il podcast del master in giornalismo dell’Università IULM di Milano che, in soli 5 minuti, vi racconterà tutto quello che potreste esservi persi. Vi aspettiamo ogni mattina, durante la settimana del festival, orario pausa caffè, per rimanere sempre sempre sul pezzo.
I Maneskin trionfano a Sanremo 2021
Aggressivi, carismatici, magnetici. I Maneskin sono i vincitori del Festival di Sanremo 2021. Ha vinto la loro musica ma anche il messaggio di libertà d’espressione e uno spirito rock che pochi come loro sono riusciti a portare in scena negli ultimi anni. Il loro stile, accompagnato da energia sul palco da vendere, ha permesso alla giovanissima band romana di conquistare l’Ariston senza mai sbagliare un colpo.
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Ogni esibizione, compresa quella della serata cover con Manuel Agnelli, è stata coerente allo spirito del gruppo. I look di forte impatto firmati Etro hanno stravolto ogni canone estetico promuovendo un ideale di fluidità di genere che ancora troppo spesso ha bisogno di essere spiegato.
La reazione a caldo all’annuncio della vittoria è stato un misto di lacrime ed esaltazione, come ha dichiarato il frontman Damiano David: «Dietro al mio pianto non c’era nessun senso di rivincita, anch’io sono un essere umano e semplicemente provo delle emozioni. Le mie erano lacrime di gioia, abbiamo fatto qualcosa di veramente importante».
Il brano con cui hanno vinto, ‘Zitti e buoni’ «parla principalmente di redenzione e voglia di spaccare il mondo con la musica», come dichiarato dalla band stessa, e rappresenta un manifesto generazionale, un invito a fare il grande salto anche se la strada è in salita. «Bisogna sempre credere in se stessi senza mai farsi condizionare dagli altri», ha dichiarato Victoria De Angelis, bassista del gruppo.
La dedica del primo posto, oltre che al team e al pubblico a casa, ha un destinatario particolare: «La dedichiamo a quel prof che ci diceva sempre di stare zitti e buoni», a dimostrazione del fatto che i Maneskin non hanno paura di dire la loro.
Dedichiamo questa vittoria a quel prof che ci diceva sempre di stare zitti e buoni.#Sanremo2021
— MåneskinOfficial (@thisismaneskin) March 7, 2021
Il podio e gli altri premi
Si è conclusa una finale che ha visto sul podio in seconda posizione il duo Francesca Michielin e Fedez con la loro ‘Chiamami per nome’ e in terza Ermal Meta. Come riportato dal produttore Dardust in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni poche ore prima della finalissima, il cantautore aveva qualche dubbio su ‘Un milione di cose da dirti’ che invece è stata molto apprezzata al Festival.
Il premio della critica Mia Martini è stato assegnato a Willie Peyote con ‘Mai dire mai (La locura)’, il premio Lucio Dalla invece a Colapesce-Dimartino e alla loro ‘Musica leggerissima’.
Il premio Sergio Bardotti per il miglior testo è andato a ‘Voce’ di Madame mentre come miglior composizione musicale l’orchestra ha premiato ‘Un milione di cose da dirti’ di Ermal Meta.
Il 71esimo Festival di Sanremo
Martedì 2 marzo inizia la 71esima edizione del Festival di Sanremo, definita da Amadeus quella «della rinascita». Nonostante le polemiche e le enormi difficoltà organizzative legate al Covid, il blindatissimo Ariston alzerà il sipario davanti a una platea vuota cercando di intrattenere gli spettatori a casa e restituire loro un po’ di normalità. Sono gli obiettivi del direttore artistico Amadeus che, ancora una volta affiancato da Fiorello, si appresta a condurre uno spettacolo particolare, dove protocolli sanitari, tamponi e distanze di sicurezza saranno protagonisti ma non al punto da rubare la scena agli artisti in gara. Si tratta di 26 big e 8 nuove proposte che si sfideranno per cinque serate (come da tradizione), calcando quello che per molti è il primo palcoscenico dopo più di un anno. L’edizione precedente del Festival infatti è stata l’ultimo grande evento live prima della pandemia che nelle settimane immediatamente successive ha messo in ginocchio l’Italia e il mondo intero fermando, tutto d’un tratto, la musica dal vivo. Proprio per questo si spera che questa volta la kermesse possa rappresentare una ripartenza per l’arte rimettendo al centro degli interessi la cultura, troppo spesso dimenticata.
Il protocollo sanitario
Le numerose polemiche legate all’opportunità di organizzare una manifestazione di tale portata in un periodo come questo hanno fatto sì che la RAI si impegnasse a presentare un protocollo sanitario estremamente rigido (75 pagine e 8 allegati) per ridurre al minimo il rischio di contagio. Come approvato dal Comitato Tecnico Scientifico, tutti devono indossare mascherina FFP2, eseguire tamponi ogni 72 ore e seguire percorsi obbligati di entrata e uscita, esattamente come avviene per tutte le produzioni tv. I cantanti dovranno presentarsi in Teatro già vestiti e accompagnati solo da un discografico e un fonico. L’unica deroga concessa riguarda l’utilizzo della mascherina chirurgica dietro le quinte per non rovinare il trucco di scena. Al termine dell’esibizione dovranno tornare nei rispettivi hotel in attesa degli impegni del giorno dopo. Le vie della città colme di persone fino a tarda notte sono ormai un lontano ricordo.
Il programma
Nonostante le difficoltà, il programma della manifestazione non sembra meno interessante delle edizioni passate, anzi: molti big in gara provengono dall’indie e porteranno un’ondata di novità con le loro proposte musicali. Oltre a loro, co-conduttrici e super ospiti faranno dimenticare le star internazionali (assenti causa pandemia) rimettendo al centro dell’attenzione l’italianità. È il caso di Fiorello, che per il secondo anno di fila farà da spalla ad Amadeus (nessuna prova per le loro gag, l’esperienza insegna che le più riuscite sono quelle improvvisate) e di Achille Lauro. Dopo la fruttuosa collaborazione dell’anno scorso con il direttore creativo della maison Gucci Alessandro Michele, ogni sera porterà in scena diverse creazioni. Ultimo ma non meno desiderato dal pubblico il calciatore Zlatan Ibrahimovic, a detta del direttore artistico «un personaggio da conoscere».
Ma andiamo a vedere nel dettaglio gli appuntamenti da non perdere della settimana.
Martedì 2 marzo – Prima serata
Il Festival della Canzone Italiana riprende esattamente dove ci aveva lasciato un anno fa: il primo a salire sul palco sarà infatti l’ultimo vincitore Diodato. La sua ‘Fai rumore’ è diventata un inno durante il lockdown primaverile: impossibile dimenticare l’incredibile esibizione in un’Arena di Verona deserta in occasione dell’Eurovision 2020.
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Super ospite Loredana Bertè che oltre a eseguire un medley dei suoi successi presenterà il nuovo singolo ‘Figlia di…’.
Co-conduttrice della serata sarà l’attrice Matilda de Angelis, reduce dal successo della serie tv internazionale ‘The Undoing’.
Mercoledì 3 marzo – Seconda serata
Laura Pausini torna all’Ariston dopo l’ospitata del 2018 nell’edizione condotta da Baglioni. Ad annunciarlo lei stessa in un collegamento video con Amadeus a poche ore di distanza dal trionfo ai Golden Globe 2021 con il brano ‘Io sì (Seen)’ premiato come miglior canzone originale.
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Oltre a lei i tre tenori de Il Volo (che omaggeranno Ennio Morricone sotto la direzione musicale del figlio Andrea) ma anche Gigliola Cinquetti, Marcella Bella e Fausto Leali.
Grande ritorno anche per Elodie che dopo la partecipazione dell’anno scorso con ‘Andromeda’ (e l’esordio nel 2017) è stata scelta per condurre la serata. Del resto, eleganza e portamento sono sempre stati dalla sua parte.
Un ospite discusso sarà Alex Schwazer, invitato da Amadeus per raccontare la sua storia dopo l’assoluzione dall’accusa di doping che ha fermato la sua carriera.
Giovedì 4 marzo – Terza serata
Ad aprire la serata duetti e cover saranno i Negramaro con un omaggio a Lucio Dalla nel giorno della sua nascita e a 50 anni dalla pubblicazione di ‘4/3/1943’. Emma Marrone e Monica Guerritore saranno ospiti di una delle performance di Achille Lauro, ad affiancare la conduzione la top model italiana Vittoria Ceretti.
Sul palco si alterneranno anche gli artisti invitati dai big in gara per la serata duetti. Qualche nome? Michele Bravi, Samuele Bersani, l’ultima vincitrice di X-Factor Casadilego, l’artista belga-congolese Lous and the Yakuza, Donatella Rettore.
Venerdì 5 marzo – Quarta serata
La serata del venerdì, dedicata alla proclamazione del vincitore delle Nuove Proposte, vede il ritorno di un artista che proprio a quella categoria deve l’inizio della sua carriera: Mahmood.
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Co-conduttrici della serata la giornalista Barbara Palombelli e la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi.
Sabato 6 marzo – Serata finale
La serata finale del 71esimo Festival avrà come ospite di prestigio una delle voci più importanti della canzone italiana, Ornella Vanoni, che canterà con Francesco Gabbani ‘Un sorriso dentro al pianto’ tratto dal suo ultimo album Unica.
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Oltre a loro Umberto Tozzi che si esibirà con la sua band. Ma a fare da filo conduttore della serata saranno diverse presenze femminili: Simona Ventura, Serena Rossi, Tecla Insolia e Giovanna Botteri.
Lo sport sarà presente anche grazie a Federica Pellegrini e Alberto Tomba, invitati per promuovere le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
La programmazione è, come sempre, ricchissima. C’è il rischio che – a fronte di una diretta che terminerà a notte fonda – le canzoni in gara passino in secondo piano. La speranza è che ciò non accada. Dopo un anno di silenzio nei teatri, nei palazzetti e negli stadi, il pubblico ha bisogno di tornare a sognare sulle note di grandi artisti e di esorcizzare il dolore con il canto. Del resto, lo diceva Diodato: nessuno può sopportare troppo a lungo un silenzio innaturale.
Gli autori dei brani in gara
La prima serata del 71esimo Festival ha visto in scena 13 dei 26 big totali in gara. Fiumi di tweet hanno commentato i look dei protagonisti, le performance più originali e la scelta degli ospiti.
Non dimentichiamo però che l’obiettivo di Sanremo è premiare la canzone migliore, ed è qui che entrano in gioco, insieme agli artisti, autori e produttori. Tre dei brani suonati martedì 2 marzo (‘Glicine’ di Noemi, ‘Voce’ di Madame, ‘Quando trovo te’ di Francesco Renga) e due della seconda serata (‘La genesi del tuo colore’ di Irama e ‘Amare’ de La Rappresentante di Lista) hanno un nome in comune: Dario Faini, marchigiano, 44 anni in arte Dardust.
Dopo la laurea in psicologia ha saputo combinare negli anni la musica classica ed elettronica fino a ottenere uno stile inconfondibile che lo ha portato a firmare grandi successi anche per il Festival.
L’esordio nella città dei fiori è nel 2012 con ‘La tua bellezza’ scritto per Francesco Renga. Sarà solo il primo di una lunga serie che lo ha portato a comporre, tra i tanti, per Annalisa (Sanremo 2013), Cristiano De André (2014), The Kolors (2018), fino alla clamorosa vittoria, nel 2019, con ‘Soldi’ prodotta con Charlie Charles per Mahmood. In soli sei anni Faini è riuscito a scalare le classifiche, una sorta di Re Mida della musica italiana.
Ma la vera notizia è che dopo aver composto anche per Elodie consacrandola al grande pubblico nel 2020, quest’anno è autore di ben 5 delle 26 canzoni in gara. Un quinto della produzione musicale di questa edizione è opera sua, un primato nella storia della kermesse. Ad eccezione di Noemi che è esclusivamente interprete, gli altri quattro artisti hanno scritto direttamente con lui. Potrebbe sembrare la strategia di una Major ma non è così. Il dato sorprendente è che i brani sono destinati a quattro case discografiche diverse, in concorrenza tra loro.
Faini è un fuoriclasse ma accanto al suo crescono altri nomi. Davide Simonetta ha firmato due canzoni in gara e come lui Simone Privitera che dopo la produzione dell’album d’esordio di Gaia ‘Genesi’ ha collaborato alla sua ‘Cuore amaro’ e a ‘Momento perfetto’ di Ghemon. Tra gli autori ricorrenti c’è anche Jacopo Ettorre, nato a Bologna nel ‘90, passato lavorativo in uno studio legale, all’abito da avvocato ha preferito quello da Robin, considerando l’artista il suo Batman. Oltre ad aver composto con Faini e Simonetta ‘Dieci’ di Annalisa e con Privitera ‘Cuore amaro’ di Gaia, ha firmato ‘Combat pop’ con i regaz de Lo Stato Sociale, bolognesi come lui.
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In gara quest’anno ci sono anche cinque cantautori esordienti all’Ariston, che hanno scritto da soli musica e testi: l’attesissimo Fulminacci, (23 anni, Premio Tenco 2019 per la Miglior opera prima, un talento), il duo rap Coma_Cose, Aiello, Gio Evan, Willie Peyote. Nomi sconosciuti al grande pubblico che però vantano un successo consolidato nel panorama indie e che Amadeus ha deciso di lanciare su quello nazionale. È ancora presto per dire se l’operazione avrà successo ma le premesse ci sono tutte.
Le Nuove Proposte
La quarta serata del Festival è dedicata alla proclamazione del vincitore delle Nuove proposte. Una categoria che inevitabilmente passa in secondo piano rispetto alla gara dei big ma non per questo deve essere sottovalutata, anzi. Fin dalla sua creazione nel 1984 ha rappresentato un trampolino di lancio per diversi artisti che proprio a Sanremo hanno visto la loro carriera decollare. Qualche nome? Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli ma anche Alex Britti, Arisa, Fabrizio Moro. Dalle edizioni più recenti sono emersi Francesco Gabbani, Ultimo, Mahmood (che proprio nella serata dedicata ai giovani sarà super ospite). Vediamo quindi chi sono i quattro finalisti di quest’anno che cercheranno di conquistare il titolo per dare una svolta ai loro percorsi nella musica.
Davide Shorty
Giovane cantautore di origini palermitani (all’anagrafe Davide Sciortino), non è del tutto nuovo nel panorama musicale: molti ricorderanno la sua partecipazione a X-Factor nel 2015 dove, sotto la guida di Elio, si è classificato al terzo posto. Al Festival presenta il brano ‘Regina’ nel quale fonde le sonorità soul e R&B con il ritmo del rap.
Folcast
Romano, classe 1992, Daniele Folcarelli in arte Folcast è un cantautore cresciuto con il sogno della musica fin da bambino. La sua ‘Scopriti’ racconta l’esplorazione di sè, il tentativo di uscire dall’immobilità della solitudine per ritrovare la motivazione. Se siete fan di Daniele Silvestri, potreste averlo visto aprire qualche suo concerto.
Gaudiano
L’amore per la musica di Luca Gaudiano (nato a Foggia nel 1991) è legato al padre che gli ha regalato una chitarra quando aveva 15 anni. Ed è proprio al padre, scomparso da poco, che è dedicata ‘Polvere da sparo’, un brano attraverso il quale ha provato ad esorcizzare il dolore della perdita.
Wrongonyou
Il cantautore romano Marco Zitelli, in arte Wrongonyou, ha già alle spalle una carriera musicale di tutto rispetto. Il suo successo è legato prevalentemente ai suoi brani in lingua inglese, così quest’anno ha deciso di presentarsi al pubblico italiano con il brano ‘Lezioni di volo’. La vittoria a Sanremo sarebbe un altro tassello per la sua musica con la quale ha già conquistato tour internazionali e una candidatura ai Nastri d’argento 2018 come “Miglior canzone originale”.