Presa a schiaffi, spinta con la testa contro una struttura metallica e infine gettata in una piscina e di nuovo colpita in testa. Questo è il trattamento riservato a Giulia dai suoi commilitoni in quello che doveva essere un rito di iniziazione per gli aspiranti piloti dell’aeronautica. Giulia Jasmine Schiff, 20enne allieva ufficiale di complemento dell’Aeronautica Militare, ha sporto denuncia per le violenze subite durante il suo corso di addestramento e l’esposto ora è al vaglio della Procura militare di Roma. La giovane veneziana ha mostrato anche dei video che documentavano l’accaduto. Nel frattempo però Giulia è stata espulsa dall’accademia per «insufficiente attitudine militare».
La ragazza da sempre sognava di volare e quindi, dopo l’Istituto tecnico aeronautico, si era presentata al concorso per l’ammissione di dieci allievi ufficiali di complemento dell’Aeronautica classificandosi quarta su quasi duemila iscritti.
Dietro la scelta di allontanarla, secondo la 20enne, ci sarebbe l’accanimento contro di lei per aver parlato pubblicamente del rito a cui era stata sottoposta durante il periodo della Scuola di volo a Latina. Una pratica nota come “battesimo del volo” a cui pare siano sottoposti tutti gli aspiranti piloti.
«Io ero contraria, loro irremovibili» ha raccontato Giulia parlando anche di frustate ricevute dai colleghi. Nel video si vede lei che si lamenta e subisce mentre tutti ridono, ma anche gli applausi e le strette di mano finali a dimostrazione che si tratta di un rito.
Ieri però sul web, nelle chat frequentate dai suoi ex colleghi, è spuntato un altro filmato. Ad essere immortalato è lo stesso rito, nel quale diversi ragazzi si accaniscono contro un loro commilitone. Questa volta per Giulia si trova dall’altra parte: non è la vittima, bensì uno dei “carnefici”, dato che frusta ripetutamente il compagno.
Secondo l’avvocato che assiste Giulia, Massimiliano Strampelli, «si tratta della vendetta di chi è stato accusato. Un video suggestivo ad opera evidentemente di uno degli indagati per screditare la credibilità di Giulia. Giulia non ha mai partecipato veramente ad alcun rito: ha sempre tenuto un atteggiamento simulatorio per non incorrere nella denigrazione ed emarginazione dei propri colleghi».
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta che ha chiesto chiarimenti allo Stato Maggiore dell’Aeronautica sulla vicenda: «È un fatto gravissimo, che sto seguendo con attenzione. C’è una indagine in corso e chi deve pagare, pagherà», ha dichiarato il ministro.