Torino, producevano veleno per uccidere rivali in amore: quattro arresti

Avevano prodotto un flacone di ricina per uccidere due persone. I carabinieri del Ros, in collaborazione con i militari dei comandi provinciali di Cuneo e Torino, hanno eseguito quattro misure cautelari nei confronti di altrettanti giovani, di età compresa tra i 20 e i 24 anni, vicini ad ambienti di estrema destra come Casapound e Blocco studentesco.

L’operazione “Testuggine” è scattata all’alba, l’accusa è di tentato omicidio aggravato e continuato e produzione di aggressivi chimici. Gli indagati si erano chiusi in un garage per estrarre la ricina, un veleno molto potente ricavabile dai semi di ricino, con l’obiettivo di eliminare i loro rivali in amore, i fidanzati delle ragazze delle quali gli arrestati si erano invaghiti.

Una delle due vittime era già stata avvelenata il 10 novembre durante una festa di Casa Pound in un locale di Torino. La ricina era stata versata in un bicchiere di vodka ma non si era diluita del tutto e il giovane se l’era cavata con un forte mal di stomaco e qualche attacco di vomito.

Il piano stavolta era di affidare la ricina a un ragazzino di 11 anni perché la versasse addosso alla vittima designata usando una pistola giocattolo. I carabinieri però, sono riusciti a sventare il progetto criminale notando l’acquisto online fatto da uno dei fermati, che aveva comprato sul web i pezzi stampati in 3d per montare una pistola giocattolo.

Si tratta di una pistola modello Liberator, che si può assemblare attraverso una stampante per oggetti a tre dimensioni. «Non c’è alcuna ragione politica, né alcuno scontro politico, ma motivazioni passionali nel tentativo di uccidere, somministrandogli ricina, il rivale in amore da parte dei quattro giovani arrestati questa mattina dal Ros dei carabinieri» ha detto la pm Manuela Pedrotta precisando che «tanto gli arrestati quanto la vittima appartenevano allo stesso ambiente riconducibile all’estrema destra».

Durante la perquisizione sono stati individuati il contenitore con il veleno, letale al solo contatto con la pelle, e i macchinari per estrarre la sostanza dai semi, anche quelli reperiti sempre sul web.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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