Torino, divieto di fumo all’aperto: ma sarà rispettato?

A Torino sarà vietato fumare all’aperto a meno di cinque metri di distanza dalle altre persone. Salvo «esplicito consenso». Il divieto varrà in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza. Il capoluogo piemontese seguirà così l’esempio di altre grandi città italiane ed europee, come Milano o Barcellona.

Distanza di cortesia

A migliorare la qualità dell’aria torinese ci penserà quindi anche la cosiddetta «distanza di cortesia» per fumatori all’aperto. La proposta è arrivata dal consigliere Silvio Viale: «Si tratta di una questione culturale e di rispetto. Quella di allontanarsi quando si fuma è una cosa che si fa già per buona educazione».

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Silvio Viale, consigliere comunale di Torino

«Il fumo – ha sottolineato Viale – rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche e questa misura favorirà un consumo più consapevole. E spero che possa aumentare anche la responsabilità verso l’abbandono di mozziconi. Questa nuova norma – ha concluso – dà un indirizzo culturale tutelando la libertà sia di chi fuma sia di chi non fuma».

Un’incognita

Ora resta da capire quanto la nuova norma sarà effettivamente rispettato a Torino. A Milano, per esempio, tra il 2020 e il 2021 ci fu un notevole dibattito quando il consiglio comunale approvò il divieto di fumare alle fermate dei mezzi pubblici e nei parchi. Ma da allora le regole non sono state particolarmente rispettate né fatte rispettare: sono stati posizionati pochi cartelli e non ci sono state nuove estese campagne di comunicazione.

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Un esempio di “divieto di fumo” in un parco a Milano

Attualmente non ci sono dati sulle multe, sostanzialmente perché ne vengono fatte pochissime. «Questo perché i vigili sono impegnati in situazioni più urgenti, ma soprattutto perché non è una norma pensata in modo repressivo», spiega l’assessore alla Salute Lamberto Bertolé. A tal proposito, torna alla mente uno dei più celebri aforismi di Winston Churchill: «Se due persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” togli il cartello».

 

Andrea Carrabino

Braidese per nascita, milanese per scelta. Laureato prima in Scienze Politiche e poi in Scienze del Governo. Amo la politica, ma non la vivrei. Juventino sfegatato e amante delle serie tv e del cinema. Toglietemi tutto, ma non The Office

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