SCIOPERO DEI DIPENDENTI AL LOUVRE: NON SI SA QUANDO POTRÀ RIAPRIRE

Se avete in programma un viaggio a Parigi nei prossimi giorni o settimane, potreste dover riconsiderare l’idea di visitare il Louvre. Il museo, infatti, da lunedì 15 dicembre è interessato da uno sciopero indetto dai dipendenti contro le condizioni di lavoro e di sicurezza. Non si sa ancora quando riaprirà.

LE ISTANZE DELLA PROTESTA

Il museo è rimasto a luci spente lo scorso lunedì, 15 dicembre. È stato deciso durante una riunione generale organizzata dai dipendenti del museo, che ha visto l’adesione di circa 400 membri del personale. La proposta dello sciopero a oltranza del museo era stata invocata dai sindacati CGT e CFDT, in protesta contro il deterioramento e la malagestione della struttura. Nello specifico, si contesta alla direzione del museo un peggioramento delle condizioni lavorative e si rivendicano aumenti salariali.

Tra le istanze presentate figurano, inoltre, un deterioramento dei servizi per i visitatori e la carenza di personale, che si riflette anche in termini di sicurezza del museo. Torna subito alla mente la vicenda del furto dei gioielli della Corona, non ancora recuperati. Oppure, in diverse occasioni è stato necessario chiudere l’ingresso ad alcune sale perché sprovviste di supervisione o per condizioni non conformi alla visita da parte del pubblico.

Al riguardo, si cita l’episodio dell’allagamento risalente allo scorso novembre, quando una perdita d’acqua dai tubi – i lavori erano fissati per settembre 2026 – ha danneggiato circa 400 libri della Biblioteca delle Antichità Egizie nell’ala Mollien. Una sindacalista del CGT ha stimato che il Louvre ha ridotto il proprio personale, negli ultimi 15 anni, di circa 200 posizioni a tempo pieno, ma la frequentazione continua a crescere. Carenze non indifferenti: si parla pur sempre del museo più visitato al mondo.

Una sala del museo Louvre, molto gettonato tra i turisti
LA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI

Nel primo giorno di chiusura del museo, un gruppo di lavoratori, muniti di cartelli e striscioni, si è radunato davanti all’iconica piramide. Uno di questi recita: ”Il Louvre in lotta per condizioni di lavoro decenti, aumento dei salari, più persone contro la vetustà del palazzo e il progetto Louvre Nouvelle Renaissance”. Una nuova assemblea è fissata nella giornata di mercoledì 17 dicembre, dopo il tradizionale giorno di chiusura settimanale. Nei giorni scorsi alcuni esponenti dei sindacati hanno incontrato i rappresentanti del Ministero della Cultura, che intendono far cessare lo sciopero al più presto e limitare i relativi danni.

Per il museo e per la città in generale, infatti, il periodo delle festività natalizie e di fine anno sono uno dei momenti di maggiore afflusso di turismo. La ministra della Cultura Rachida Dati starebbe lavorando per ridurre il taglio dei fondi destinato al Louvre: nella legge di bilancio per il 2026 sono previsti 5,7 milioni di euro. Una cifra irrisoria, se paragonata con i 98,2 milioni di euro ricevuti dal museo nel 2024. Anche la direttrice Laurence des Cars, a inizio anno, si era lamentata con il Governo circa i problemi della struttura.

La ministra della cultura francese, Rachida Dati

Le aveva risposto Emmanuel Macron in persona, promettendo un grosso piano di ristrutturazione. Piano che la ministra Dati ha scelto di affidare a Philippe Jost, l’alto funzionario responsabile della ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame, che lavorerà insieme a des Cars per riorganizzare in profondità il museo. Il Louvre sembra essere finito in un incubo dal quale fatica a risvegliarsi.

A cura di Chiara Orezzi

No Comments Yet

Leave a Reply