Dozzine e dozzine di orsi polari, come mai ne erano stati avvistati.
È un’orda bizzarra quella che ha invaso l’arcipelago di Novaya Zemlya, nella remota regione nordoccidentale della Russia: una coppia di isolotti ghiacciati che si estende a nord nel Mar Glaciale Artico, fino a superare il confine del Circolo Polare Artico.
I curiosi invasori hanno destato il terrore nei circa 2.700 abitanti che popolano i principali insediamenti: le autorità locali hanno decretato lo stato d’emergenza, per garantire la sicurezza della popolazione e prevenire al tempo stesso la caccia degli animali.
Il massiccio esodo degli orsi polari potrebbe essere stato provocato dai cambiamenti climatici: lo scioglimento dei ghiacciai dell’Artide, che mette a repentaglio il loro habitat naturale, li avrebbe spinti verso sud in cerca di cibo.
I mammiferi non si sono però limitati a sconfinare sulle coste dell’arcipelago, ma si sono addentrati nelle isole fino a raggiungere i principali centri abitati: il paese di Belushya Guba, che conta oltre 2.000 abitanti, è stato letteralmente preso d’assedio dagli orsi bianchi.
Al momento, si calcola che siano ben 52 gli esemplari che si aggirano nei pressi del villaggio. «Nel paese ci sono sempre almeno cinque animali, vanno letteralmente dietro alle persone ed entrano persino negli androni dei condomini» – racconta Zhigansha Musin, capo dell’amministrazione locale. «La gente è terrorizzata all’idea di uscire di casa. I genitori hanno paura a mandare i propri figli a scuola o all’asilo».
Non sono stati però registrate vittime né attacchi a persone, ragion per cui la Rosprirodnadzor – l’agenzia statale russa per le risorse naturali – non avrebbe autorizzato l’abbattimento degli animali. Gli orsi polari, infatti, rientrano nella lista delle specie a rischio d’estinzione.
Le autorità locali hanno diffuso delle informazioni pratiche sui comportamenti da seguire nel caso in cui si incontri un orso: nella nota si spiega come questi animali non siano inclini ad attaccare l’uomo, ma può capitare che, in situazioni di fame, vengano attratti dai rifiuti nei centri abitati.
I numeri rafforzano questa tesi: tra il 1870 e il 2014, in tutto il mondo sono stati solamente 73 gli attacchi accertati a persone, con un bilancio totale di 20 morti e 62 feriti. Viceversa, per gli orsi polari le minacce di bracconaggio, riscaldamento globale e inquinamento sono molto più concrete: attualmente ne esistono tra i 22 e i 31mila esemplari, ma il Wwf prevede che entro il 2050 il loro numero potrebbe ridursi del 30%.
Il pericolo, per loro, è tutt’altro che scongiurato: le autorità della regione di Arkhangelsk, di cui fa parte Novaya Zemlya, hanno annunciato che potrebbero emanare un permesso speciale per sparare agli orsi nei casi di estrema necessità.