Ennesimo caso di abuso sessuale nei confronti delle proprie allieve minorenni. È un 33enne del Cuneese, questa volta, ad aver approfittato del proprio ruolo di educatore per intrattenere rapporti, poi sfociati in veri e propri atti sessuali. Le indagini sono scattate in seguito alle segnalazioni dei genitori di una ragazza, la quale aveva loro confessato le attenzioni particolari che il professore, nonché allenatore di una squadra femminile di softball, riservata ad alcune compagne.
La polizia giudiziaria è intervenuta dopo pedinamenti e appostamenti nei pressi dell’Istituto, nei centri sportivi e nelle palestre del comune di Caraglio, in Piemonte, e in seguito alla lettura di messaggi e foto rintracciati nelle chat dei cellulari delle studentesse. Le prove raccolte sono state sufficienti per la misura cautelare di divieto di dimora nel territorio della provincia di Cuneo e di avvicinamento entro i 300 metri dai luoghi frequentati da una delle ragazze, emessa dal gip del Tribunale di Cuneo. All’uomo è stato sequestrato il computer e altri device elettronici, e sono in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali altri casi di abuso ai danni di giovani adolescenti. A complicare la situazione, la somministrazione alle minori di sostanze stupefacenti.
Basita la dirigente scolastica, Raffaella Curetti: «Conosco questa persona da 11 anni e non ho mai avuto segnalazioni dai genitori, né dagli insegnanti, né dagli alunni, né sentori che potessero sussistere problemi così gravi. Anzi devo dire che in tutto questo tempo, l’educatore ha assunto un ruolo di riferimento anche importante per i collaboratori della scuola. Tra l’altro, non è un insegnante, ma un assistente all’autonomia dei ragazzi disabili e lavorava sempre in presenza dei docenti. Ora faremo una riflessione con i ragazzi, nei confronti dei quali l’attenzione è stata sempre massima». (g,d)