Da martedì 27 giugno la città di Nanterre, alle porte di Parigi, è infiammata dalle proteste con scontri tra cittadini e forza dell’ordine. Il motivo è l’omicidio di un 17enne da parte di un poliziotto. Il giovane era alla guida di un’auto e si sarebbe opposto a un controllo. Quando il giovane è ripartito per fuggire, il poliziotto ha aperto il fuoco.
IL VIDEO
Poche ore dopo l’accaduto, si è diffuso sui social un video che ricostruirebbe la vicenda. I fatti sono avvenuti nei pressi della stazione RER di Nanterre-Prefecture, nella periferia ovest di Parigi. Inizialmente, le fonti della polizia hanno affermato che un veicolo aveva urtato due agenti in moto. Il video, invece, mostra uno dei due poliziotti tenere sotto tiro l’autista, poi sparargli a bruciapelo quando l’auto riparte. Si sente l’agente gridare: «Ti sparo in testa». L’auto finisce contro un palo e il 17enne muore poco tempo dopo l’intervento dell’ambulanza. Nell’auto c’erano altre due persone: un ragazzo che è stato fermato e poi rilasciato e una terza persona ancora ricercata.
DUE NOTTI DI GUERRIGLIA
Dopo l’uccisione del ragazzo ci sono state due notti di guerriglia tra cittadini e forze dell’ordine. La reazione di Nanterre ha scatenato le proteste anche a Lione, Tolosa, Lille, Digione e Amiens. In alcuni casi i manifestanti hanno dato fuoco ad auto e bidoni della spazzatura e danneggiato l’esterno di municipi e scuole. La polizia ha risposto lanciando gas lacrimogeni per disperdere la folla. Giovedì mattina il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto che nella notte la polizia ha arrestato in tutto 150 persone che avevano partecipato alle proteste.
LE MOSSE DEL GOVERNO
Il governo ha annunciato che schiererà un totale di 40.000 poliziotti e gendarmi questa sera, di cui 5.000 soltanto a Parigi e nella banlieue, per far fronte al rischio di nuovi disordini. Le forze dell’ordine – ha indicato il ministro dell’Interno – saranno “il quadruplo” rispetto alla notte scorsa, durante la quale scontri e danneggiamenti si sono estesi a tutto il Paese.
APERTE DUE INCHIESTE
Sono state aperte due inchieste: una per la condotta del 17enne – già schedato per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale – al momento del controllo. L’altra per l’omicidio da parte dell’agente. Del poliziotto 38enne sospettato di avere sparato, il prefetto Laurent Nunez ha dichiarato: «Era un brigadiere di polizia esperto che godeva della fiducia dei suoi superiori». «Prenderemo decisioni amministrative per sospenderlo se mai verranno mosse accuse contro di lui», ha annunciato Darmanin. L’uomo è ancora in custodia cautelare.
LE REAZIONI
Il presidente Emmanuel Macron ha espresso la sua «emozione» al Consiglio dei ministri. La prima reazione sui social è stata quella dell’attaccante del PSG e della nazionale francese Kylian Mbappe’: «Sono addolorato per la mia Francia. È una situazione inaccettabile. I miei pensieri sono con la famiglia e gli amici di Nael, questo piccolo angelo che se n’è andato troppo presto», ha scritto il giocatore su Twitter.
J’ai mal à ma France. 💙🤍💔💔💔
Une situation inacceptable.
Tout mes pensées vont pour la famille et les proches de Naël, ce petit ange parti beaucoup trop tôt.— Kylian Mbappé (@KMbappe) June 28, 2023
L’ACCOSTAMENTO AL FILM “L’ODIO”
Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
Era il 1994 quando nei cinema francesi uscì La Haine di Mathieu Kassovitz. Il famoso monologo scritto in precedenza appartiene al film che lanciò Vincent Cassel raccontando in bianco e nero l’uccisione di un ragazzo in una banlieue parigina. Il film venne accolto dal favore del pubblico e della critica ma anche da non poche polemiche per come dipingeva la violenza delle periferie e la brutalità della polizia, e Alain Juppé, che all’epoca era il primo ministro francese, organizzò una proiezione speciale per il suo staff. Gli agenti di polizia presenti voltarono le spalle allo schermo in segno di protesta. In molti sui social, dopo aver saputo della vicenda Nanterre, hanno accostato le vicende di questi giorni a quelle del film ormai trentenne ma per molti attuale.