L’Italia potrebbe tornare zona rossa o arancione nei giorni festivi e prefestivi. Sono queste alcune delle ipotesi allo studio del governo nelle ultime ore. A due settimane di distanza dall’ultimo dpcm, in tutto il Paese potrebbero esser necessarie misure più restrittive, simili al “modello Merkel” che entrerà in vigore in Germania.
Uno dei motivi che ha spinto l’esecutivo a pensare ad una nuova stretta sono le immagini arrivate da alcuni città, passate ieri (13 dicembre) in zona gialla. Tra queste c’è sicuramente Milano, dove centinaia e centinaia di persone hanno invaso le principali vie dello shopping.
Primo giorno in zona gialla
Una folla di persone nelle vie del centro e code per entrare nei negozi e nei bar. Così si è presentata Milano domenica 13 dicembre, il primo giorno in zona gialla. Complice la bella giornata e l’avvicinarsi delle feste, Piazza Duomo, Corso Vittorio Emanuele e Via Torino sono state prese d’assalto da migliaia di cittadini che hanno riacquisito la possibilità di spostarsi liberamente da un comune all’altro.
Alcuni milanesi hanno sfruttato la giornata per comprare i regali di Natale ad amici e parenti, altri sono tornati a bere un caffè o un aperitivo seduti al bar, aperti fino alle 18. Altri ancora hanno semplicemente fatto una passeggiata ammirando per la prima volta le decorazioni natalizie.
Corso Vittorio Emanuele invaso da una folla di persone
La situazione in metropolitana
L’ingresso in metropolitana è contingentato. I tornelli regolano il flusso dei passeggeri, bloccandosi automaticamente quando viene raggiunto il numero massimo consentito. Dal 5 novembre, infatti, la capienza massima dei mezzi di trasporto è ridotta al 50%.
Durante il primo giorno in zona gialla, la metropolitana ha più volte raggiunto il numero autorizzato di persone, creando code davanti ai tornelli e aumentando i tempi di attesa.
Fermata Bisceglie, sempre domenica 13 dicembre
Fontana: «Gli assembramenti rischiano di rovinare tutto»
Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento a Mattino 5 si è detto preoccupato per quanto accaduto ieri a Milano: «Mi rendo conto che questi assembramenti rischiano di mettere in gioco tutta la fatica che abbiamo fatto in questi mesi. Adesso quello che viene letto come un via libera rischia di rovinare tutto».
Il governatore ha poi aggiunto di avere fiducia nei milanesi, facendo presente che quello che si chiede ora è un’attenzione particolare alle norme e non un’ulteriore limitazione alla libertà dei cittadini.