Si sono tenuti oggi, nel duomo di Trento, i funerali di Antonio Megalizzi, reporter italiano a Strasburgo collaboratore di Europhonica, morto dopo tre giorni di coma in seguito al colpo di pistola del terrorista Chèrif Chekatt, diventando la quarta vittima della strage dell’11 dicembre.
A celebrare la funzione l’arcivescovo di Trento, il monsignor Lauro Tisi. La chiesa si è riempita per la funzione. A Trento è stato lutto cittadino con bandiere a mezz’asta, ed è stato spostato il mercato del giovedì al giorno successivo, mentre il mercatino di Natale è stato chiuso dalle 14 alle 16.
Presenti alla cerimonia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, il ministro dei rapporti col parlamento Riccardo Fraccaro e il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta.
Un lungo applauso ha accolto il feretro e i familiari. Durante l’omelia il vescovo ha espresso rammarico per la violenza cieca e assurda che ha spento la vita del giovane, e ha distrutto una famiglia. Ma il Vescovo ha anche parlato di quelli che erano gli ideali di Megalizzi, di un ragazzo che vedeva il futuro in un’Europa di pace e senza confini: «Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno. Nella terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo Antonio ha immaginato un’Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative». Il suo sogno infatti era quello di gestire un media service continuativo da Strasburgo che si occupasse di Europa, come aveva rivelato a un’amica.
In sua memoria, le radio universitarie trasmetteranno una maratona di 48 ore con i migliori lavori firmati da lui. Paolo Collini, rettore dell’università di Trento, si è impegnato a dare seguito all’idea di Antonio di avviare una radio europea partendo proprio da Europhonica, progetto che ora l’università di Trento si impegnerà a sostenere.
