Chi è Maya Angelou? Il suo volto stilizzato appare nel doodle di Google di mercoledì 4 aprile, sotto l’immagine scorrono le parole di Still I rise, la poesia scritta dalla Angelou nel 1978 e raccontata dalle voci della stessa poetessa e di Alicia Keys, America Ferrera, Martina McBride, Laverne Cox, Oprah Winfrey e Guy Johnson, figlio di Maya.
Puoi infangarmi nella storia
con le tue amare, contorte bugie.
Puoi schiacciarmi nella terra
ma, come la polvere, io mi rialzo.Maya Angelou, Io mi rialzo (1978)
Nata il 4 aprile del 1928 a Saint Luis nel Missouri, Marguerite Ann Johnson (il suo vero nome) è uno dei simboli della lotta per i diritti civili dei neri. Poetessa e attrice, raggiunge il successo con Il canto del silenzio (I Know When the Caged Bird Sings, il titolo originale) del 1969. È il primo best-seller di una scrittrice afroamericana. Nei primi anni Sessanta incontra e diventa amica di Martin Luther King. Con lui e Malcom X combatte al fianco dei movimenti del suo popolo. Avrebbe compiuto novant’anni oggi, il 4 aprile 2018. Nello stesso giorno in cui si celebra un altro anniversario: quello della morte di Martin Luther King. Ucciso a Memphis proprio il 4 aprile di cinquanta anni fa. 1928-1968, due date che legano i volti di chi ha combattuto per ottenere una società equa.
«L’amore rende liberi», dice la Angelou raccontando la storia della sua vita. Mamma a 17 anni. Figlia di genitori separati. A sette anni viene stuprata dal compagno della madre, che poi finisce in prigione e viene ucciso.
Pensai di aver causato io la sua morte perché avevo fatto il suo nome alla mia famiglia.
Decisi che la mia voce era così potente che poteva uccidere le personeMaya Angelou sul The Guardian (2005)
Maya Angelou lavora come cuoca, prostituta, cameriera, attrice, spogliarellista e ballerina. Fa parte del cast dell’opera di George Gershwin Porgy and Bess. Poi cambia vita, inizia a viaggiare in Africa, fa la giornalista in Egitto e l’insegnante nel Ghana, dove conosce Malcom X. Si dedica alla scrittura, parla di razzismo, viaggi e famiglia. Racconta la sua vita e le sue lotte. Riceve decine di premi e lauree honoris causa. Nel 1993 recitare una poesia durante la prima cerimonia di insediamento del presidente statunitense Bill Clinton.
Nel 2011 le viene conferita la Medaglia presidenziale e della libertà da Barack Obama. Muore nel 2014 a 86 anni nella sua casa di Winston-Salem, nel North Carolina.
Google decide di farsi ispirare dalla poetessa di Saint Luise. Sceglie di far scorrere nel doodle le parole della sua poesia. Fa conoscere l’altra faccia della lotta per l’uguaglianza e implicitamente ricorda Martin Luther King. Non lo fa tramite I have a dream, ma attraverso le frasi di Maya Angelou.
Dalle capanne della storia ignobile
io mi rialzo.
Da un passato radicato nel dolore
io mi rialzo.
Sono un oceano nero, impetuoso e vasto
che traboccante e gonfio avanza con la marea.Lasciandomi indietro notti di terrore e paura
io mi rialzo
in un nuovo giorno miracolosamente chiaro
Io mi rialzo
Portando i doni lasciati dai miei antenati,
sono la speranza e il sogno dello schiavo.
E così mi rialzo,
mi rialzo.Maya Angelou, Io mi rialzo (1978)