La sentenza del Tribunale di Milano

Loro Piana in amministrazione giudiziaria, l’accusa è sfruttamento del lavoro

I lavorati sarebbero stati costretti a turni di lavoro massacranti con compensi di 4 euro l'ora

Loro Piana finisce in amministrazione giudiziaria. Secondo il tribunale di Milano, il brand del lusso, specializzato in abbigliamento in cachemire, fiore all’occhiello del gruppo francese LVMH, avrebbe subappaltato parte della sua produzione ad aziende colpevoli di sfruttamento dei lavoratori.

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Un negozio Loro Piana, brand dell’abbigliamento di lusso
Un sistema di sfruttamento piramidale

Tra i sottili fili del cachemire si annidano, anzi si annodano, vicende di sfruttamento per migliaia di euro. Secondo le indagini del PM Paolo Storari, la società Loro Piana, affiliata al gruppo LVMH, di proprietà della famiglia Arnault, sarebbe in cima a una piramide di subappalti. Niente di straordinario, se non che alla base della piramide chi lavora fosse sottoposto a condizioni illecite. Dalle ricostruzioni pare ormai appurato che Loro Piana avrebbe affidato la produzione dei suoi capi a Evergreen Fashion Group, che poi ha subappaltato a Sor‑Man e, infine, a opifici cinesi gestiti da cittadini cinesi, attivi nell’hinterland milanese.

A quest’ultimo livello, gli operai – spesso irregolari – venivano impiegati in laboratori clandestini fino a 90 ore a settimana. Per mantenere alta la produzione, erano costretti con la forza a dormire in alloggi ricavati all’interno delle fabbriche e venivano pagati circa 4 euro l’ora. Un costo della manodopera così basso permetteva enormi ricarichi sul prodotto finale e, di conseguenza, enormi profitti. Per fare un esempio, una giacca di cachemire costava appena 80–100euro alla fabbrica, mentre in boutique la si poteva trovare anche a 2-3mila euro.

All’ingrosso, invece, il prezzo pattuito tra Loro Piana e i fornitori era di circa 118euro a capo (128 per lotti piccoli). Ben diverso da Sor‑Man, che pagava 80euro se non era incluso il taglio, 86 euro con semplici ritocchi.

Le misure giudiziarie

Il Tribunale di Milano, sezione misure di prevenzione, ha disposto l’amministrazione giudiziaria per un anno per Loro Piana. L’azienda al momento non risulta indagata penalmente, ma è ritenuta colpevole di omissione nei suoi compiti di vigilanza sulla filiera produttiva. Dunque, in osservanza del decreto del tribunale, l’azienda sarà affiancata da un amministratore esterno, allo scopo di «rimuovere situazioni tossiche» e “ripulire” l’intera catena produttiva.

La misura si inquadra nell’art. 34 del dlgs 159/2011, non comporta sequestro né interdizione, ma una gestione controllata per garantire legittimità, tutela del lavoro e continuità produttiva. Previsto inoltre un possibile ritiro anticipato qualora i miglioramenti risultassero sufficienti.

La difesa di Loro Piana

Loro Piana ha subito risposto alla misura, dichiarando di essere «stati tenuti all’oscuro dai fornitori» e di aver chiuso il rapporto con Evergreen entro 24ore dalla scoperta, il 20 maggio. Inoltre, l’azienda ha aggiunto di «condannare fermamente qualsiasi pratica illegale». Ha poi ribadito «il proprio continuo impegno nella tutela dei diritti umani e nel rispettare tutte le normative vigenti lungo l’intera filiera produttiva», ricordando come i propri standard non siano solo qualitativi, ma anche etici. Da ultimo, la società di abbigliamento ha concluso assicurando «la propria totale disponibilità a collaborare con le autorità competenti» per «fornire il massimo supporto per eventuali ulteriori indagini».

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