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Lombardia, 142 beni artistici aprono a tutti per le Giornate del FAI

La contemporaneità della Torre Libeskind di CityLife, dalla forma “arrotondata” ispirata alla Pietà Rondanini di Michelangelo. Il Conservatorio Giuseppe Verdi, a pochi passi dal Duomo. Il polmone verde dell’Ippodromo Snai e il “barocchetto fiorito” della Scuola Militare Teuliè. Sono solo alcuni dei luoghi artistici della città di Milano che apriranno le loro porte  a tutti nella prossima edizione delle Giornate FAI di Primavera in Lombardia.

Le Giornate di Primavera del FAI

È la 33ª edizione, che il 22 e il 23 marzo accoglierà cittadini e turisti nel ventre culturale della Regione. L’evento – che è il più importante per il patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese – torna con l’apertura a contributo libero di 750 luoghi speciali in 450 città in tutta Italia. Solo in Lombardia, 142 beni apriranno le loro porte in 59 comuni diversi. Alcuni di questi ad accesso libero, altri riservati agli iscritti FAI.

Il logo della fondazione FAI

Quella del 2025 – per FAI – sarà un’edizione speciale. Celebrativa dei 50 anni dalla nascita della fondazione. Come in tutte le edizioni precedenti, l’obiettivo centrale sarà uno: educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione, ma soprattutto alla tutela del nostro patrimonio di storia, arte e natura. Per accompagnare i cittadini e le cittadine d’ogni età al contatto con l’eredità culturale del Paese. Alla scoperta del valore che l’Italia ha la fortuna di avere in casa, ma che in fondo è un dono fragile. E non solo un merito.

I luoghi della 33ª edizione in Lombardia

Una manciata di intenzioni ribadite da Andrea Rurale, Presidente Regionale di FAI Lombardia: «Vogliamo fare qualcosa di oggettivamente bello e di fatto bene, identificato con il bello del tempo. Castelli, ville, giardini, chiese. A cambiare è la conformazione del bello con la contemporaneità, e questa torre ne è un esempio» spiega Rurale. Facendo riferimento a Torre Libeskind, sede milanese di PwC Italia. Soprannominata “Il Curvo” per la sua forma.

Le Tre Torri di CityLife a Milano

Dei Tre di CityLife, “Il Curvo” è il grattacielo dall’architettura più audace. Sede della conferenza stampa di lancio dell’evento e protagonista delle prossime giornate del FAI, in veste di luogo ma anche di non luogo. Che – da distante, forse freddo e un po’ futuristico – diventerà finalmente un posto accessibile a chiunque voglia oltrepassarne l’ingresso. Oltre all’esempio più moderno, sparsi per la Lombardia apriranno anche palazzi antichi, santuari, aree verdi e tratte percorribili su un traghetto “leonardesco” a fune. E ancora scuole militari, conservatori, spazi culturali d’ogni tipo e itinerari immersi tra i vigneti.

Dolce & Gabbana Casa in Via Durini 23 a Milano

Per i giorni di primavera, anche l’alta moda si farà più democratica. Gli iscritti FAI potranno sentirsi a casa da Dolce&Gabbana e visitare l’headquarter di D&G Casa. Che con la Collezione dedicata all’universo dell’arredo celebra l’eccellenza dell’artigianato e del design italiani. Sempre a Milano, anche l’Ippodromo SNAI di San Siro, che insieme allo stadio Giuseppe Meazza è uno dei centri più importanti dello sport milanese, è pronto ad aprirsi alla cittadinanza. Un vasto spazio verde del capoluogo meneghino, che visto dall’alto – secondo l’ad di Snaitech Fabio Schiavolin – ricorda «Central Park a New York».

L’Ippodromo Snai di San Siro

Tra i luoghi più antichi, a Milano saranno protagonisti anche il Conservatorio Giuseppe Verdi, in Via Conservatorio in pieno centro. Che dal 1808 – quando è stato inaugurato – ha mantenuto fino ad oggi un’atmosfera che pare fuori dal tempo. Forse anche grazie all’antica pavimentazione in sassi di fiume della piazza su cui si erge. Ma anche la Scuola Militare Teuliè, al numero 58 di Corso Italia, edificata nel 1756.

La Scuola Militare Teulié di Milano

I riflettori, però, non saranno puntati solo sul capoluogo. Perché tra i protagonisti si aggiungono anche i comuni medi e minori come Lecco, Imbersago, Como. Ad Imbersago, infatti, il Traghetto di Leonardo Da Vinci svolge – in condizioni favorevoli di portata fluviale – servizio di trasporto fra la riva lecchese di Imbersago e quella bergamasca di Villa D’Adda. È l’ultimo in funzione sul fiume, ancora attivo perché – come spiega il sindaco di Imbersago Fabio Vergnani – è un’alternativa meno impattante sul traffico automobilistico, ma soprattutto un espediente per godersi la vista di un paesaggio naturalistico di straordinaria bellezza. O ancora Il Museo internazionale del tappeto antico a Brescia che – spiega Andrea Rurale – «custodisce una preziosa e unica raccolta di 1300 opere tessili».

Il MITA, Museo Internazionale del Tappeto a Brescia

Decine e decine di luoghi che – forse – è complesso e pretenzioso riassumere, raccontare o descrivere a parole. Perché meritano tutti una lettura più vicina, tangibile ed esperienziale. Che nel terzo weekend di marzo si renderà possibile, in modo del tutto gratuito o con una donazione che sostenga la missione e l’impegno delle Giornate di Primavera del FAI.

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