La danzatrice del ventre italiana arrestata in Egitto: «Non ho incitato alla dissolutezza»

La danzatrice del ventre italo-egiziana Linda Martino, arrestata in Egitto per «offesa alla morale», si è presentata davanti al tribunale del Cairo per rispondere alle accuse dei magistrati del regime di Al Sisi. La vicenda della cittadina italiana, che rischia di essere condannata a un anno di lavori forzati, è già diventata politica. Elisabetta Piccolotti, deputata di Alternativa verdi e sinistra (Avs), presenterà un’interrogazione parlamentare: «L’arresto di Linda è l’ennesimo atto contro la libertà delle donne e i diritti umani del governo egiziano di Al Sisi».

Linda Martino in tribunale

«La danza del ventre è un’arte, non un reato. Non ho incitato alla dissolutezza o al vizio». Linda Martino, assistita dal suo avvocato egiziano, si è difesa davanti al tribunale del Cairo nell’udienza in cui la sua carcerazione è stata estesa di altri quindici giorni. «Tutto quello che vedete sui social media rientra in un’attività artistica. E, tra i video che mi contestate, ce ne sono alcuni che sono stati manipolati appositamente per mettermi in cattiva luce. Non so perché l’Egitto mi stia facendo questo. Ma io sono anche una cittadina italiana e a questo punto chiedo anche l’intervento del mio consolato», ha poi aggiunto.

All’anagrafe Sohila Tarek Hassan Haggag, Linda Martino in Egitto è una star da due milioni di follower su Instagram e spettacoli sold out in tutto il Paese. Il 22 giugno scorso è stata arrestata all’aeroporto del Cairo mentre stava per partire verso Dubai per una tournée. La danzatrice del ventre è finita nel mirino della “crociata morale” di Al Sisi, così come altre cinque sue colleghe negli ultimi due anni.

L’accusa, come si legge negli atti, è di «apparire con abiti indecenti, esponendo deliberatamente zone sensibili del corpo. In palese violazione della morale pubblica e dei valori sociali». Le indagini delle autorità egiziane, inoltre, avrebbero appurato «che Linda ha usato tecniche di seduzione e danze provocanti per incitare al vizio».

 

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Italia-Egitto allo scontro?

L’arresto era nell’aria da mesi. Tanto che Linda Martino aveva già annunciato la decisione di abbandonare i palchi egiziani per continuare a ballare in altri Stati. Ora, dopo che Repubblica ha portato alla luce la storia, i rapporti tra Italia e Egitto tornano a essere tesi  dal caso Giulio Regeni nel 2016.

Da un lato, Il Cairo non vuole subire ingerenze e considera il caso un affare interno. Dall’altro, Martino è una cittadina italiana. La danzatrice del ventre ha ottenuto la cittadinanza del nostro Paese nel 2011, dopo aver sposato Domenico Martino, italiano di Cremona che lavorava in Egitto, per poi traferirsi e vivere in Italia per quattro mesi. Meno chiare le sue origini e il suo percorso di studi. Martino dice di essersi laureata in Italia (non ci sono conferme) e di avere origini venete. Dopo il matrimonio i due tornano a vivere in Egitto e inizia la sua nuova vita da danzatrice del ventre sulle spiagge di Sharm el Sheik, dove diventa “la star della costa”. Salgono i follower, aumentano le tournée. Una carriera ben avviata e poi l’arresto delle ultime settimane.

La vicenda è già diventata politica. La deputata Elisabetta Piccolotti, di Alternativa Verdi e Sinistra (Avs), è pronta a presentare una interrogazione parlamentare: «L’arresto di Linda è l’ennesimo atto contro la libertà delle donne e i diritti umani del governo egiziano di Al Sisi. In quelle carceri è già morto Giulio Regeni, certo non possiamo sottovalutare oggi le potenziali conseguenze della detenzione di questa donna italiana accusata da un governo fondamentalista di aver violato la morale pubblica».

Ettore Saladini

Laureato in Relazioni Internazionali e Sicurezza alla LUISS di Roma con un semestre in Israele alla Reichman University (Tel Aviv). Durante il primo stage ho lavorato a Radio Mediaset, dove mi sono occupato dei giornali radio delle emittenti del gruppo. Al secondo anno ho iniziato a collaborare con Il Giorno, dove ogni settimana ho raccontato un quartiere di Milano intervistando residenti e commercianti. A giugno ho vinto il Premio Scalfari 2025 dedicato alle scuole di giornalismo. Ora mi attendono sei mesi di stage a Repubblica.

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