La milanese Silvia Romano rapita in Kenya: “L’obiettivo era mirato”

«La situazione in Kenya non è pericolosa da diversi anni, l’ultimo attacco terroristico infatti risale al 2011. Questo mi porta a pensare che l’obiettivo fosse mirato». Davide Ciarrapica, volontario di Orphans’s Dreams Onlus insieme a Silvia Costanzo Romano, la 23enne milanese rapita in Africa, sostiene che sia stato qualcuno all’interno del villaggio a segnalare alla banda la presenza di una ragazza europea forse per motivi terroristici o di riscatto.

I due volontari hanno lavorato insieme nel mese di agosto sul progetto di un orfanotrofio nel villaggio di Likoni, dopodiché Silvia sarebbe partita con altri tre ragazzi di Africa Milele verso alcuni villaggi per prendersi cura dei bambini. «I luoghi in cui Silvia è impegnata con la onlus italiana si trovano negli interni delle foreste, dove il controllo e la sicurezza sono molto più limitati rispetto alle zone lungo la costa» conclude Ciarrapica.

Preoccupati anche i colleghi della palestra in cui Silvia lavorava prima della partenza: «Era tornata a settembre per iniziare i corsi di ottobre». L’ultima volta che l’hanno vista nella palestra Zero Gravity di Milano dove collaborava da circa un anno, è stato prima della sua partenza per l’Africa, intorno al 10 ottobre. «Si è laureata da qualche mese – raccontano dalla palestra in zona Città Studi – ma, anche mentre studiava, trovava il tempo per seguire i bambini nei corsi di ginnastica acrobatica e nei campus estivi».

Secondo le prime ricostruzioni la 23enne milanese, volontaria per la onlus italiana Africa Milele sarebbe stata sequestrata nella serata di ieri durante un attacco armato nel villaggio di Chakame, a un’ottantina di chilometri da Malindi.

«A quanto ci hanno raccontato le persone che abitano nel villaggio – ha riferito all’Ansa  il presidente della onlus, Lilan Sora – sono arrivati quattro-cinque individui armati che hanno lanciato un petardo, facendo sollevare la sabbia e hanno sparato più volte. Poi sono andati, a colpo sicuro, nella casa dove era la nostra volontaria, probabilmente perché lì sapevano che c’era una italiana, anche se non so spiegarmi il motivo di quello che è successo. In quel momento era da sola, perché altri erano partiti e altri ancora arriveranno nei prossimi giorni».

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione al rapimento. Nel procedimento si ipotizza il reato di sequestro di persona per finalità di terrorismo.

 

 

 

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