«Non sono in grado di rispondere alla domanda». Google Home, per quanto possa presentarsi come l’assistente domestico più preparato a fugare ogni dubbio, non è stato programmato per sapere cosa ci aspetterà nel nuovo anno. Ma si sa, dopo lenticchie e cotechino e tra una bollicina e l’altra arriva il tempo dei bilanci, presto dimenticati per lasciare spazio ai buoni propositi.
Il motore di ricerca più usato al mondo non è in grado di prevedere i prossimi 365 giorni, ma è preparatissimo sugli argomenti più scandagliati dagli utenti nel 2018. E nell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle tra le “parole” e gli “eventi” maggiormente cliccati sulla barra di ricerca ci sono stati i mondiali. Nonostante gli azzurri non siano riusciti a centrare l’accesso al campionato del mondo in Russia, fallendo la qualificazione agli spareggi, per la prima volta dal 1958, il calcio è scritto nel Dna degli italiani. E anche se poi ad aver vinto è stata la Francia, odiata dai tempi della testata di Zinédine Zidane e detestata per motivi che si perdono nella storia, del gioco del pallone non ci si stanca mai.
Non a caso tra i dieci personaggi più digitati su Google, tre sono calciatori: il pallone d’oro Luka Modric, sul cui talento ha puntato la Croazia, lo scomparso Davide Astori e Cristiano Ronaldo. Da quando si è saputo del suo arrivo a Torino il nome del football player della Juventus, tra il 1 e il 7 luglio, ha subito un’impennata su Google Trends, con un’attenzione particolare registrata ovviamente in Piemonte. Ad agosto Cr7 non era più tra i trend topic, ma a inizio ottobre c’è stato un nuovo, seppur timido, accenno di ricerca del suo nome strettamente legato alle accuse di violenza sessuale che una trentenne del Nevada avrebbe subito nel 2009 dal campione portoghese.
Tra i vocaboli più battuti sulla tastiera, in mezzo a “Grande Fratello” e a “Sanremo”, ci sono le parole “governo” ed “elezioni 4 marzo”, giorno in cui il Movimento 5 stelle ha vinto con il 32% dei voti. Ma la maggioranza degli italiani che naviga su internet sembra essere più interessata ad altri due argomenti: il cibo e lo spettacolo. Tra i consigli chiesti a Mister Google ci sono le preparazioni di pancake (secondo posto), zucchine, maionese, pesto, caramello e salsa di pomodoro (dal sesto al decimo). Invece tra le domande che hanno ossessionato il web nel 2018 c’è la litigata tra Fedez e J-Ax (terzo posto), come mai Ilary Blasi, mentre presentava, indossasse una parrucca (quarto) e perché Asia Argento non conducesse più X-Factor (quinto). Al nono e penultimo posto gli italiani si sono domandati perché l’Uruguay abbia quattro stelle sulla maglia sebbene abbia vinto solo due mondiali e, infine, per quale motivo i datteri di mare siano proibiti, mentre il dubbio più frequente è l’origine dei festeggiamenti dell’8 marzo. Non a caso al primo posto tra le ricerche dei significati c’è l’etimologia della parola sessista, seguita subito dopo da ipovedente.
Il nuovo linguaggio della generazione Z, l’evoluzione dei Millennials, è per lo più sconosciuto alla maggioranza degli utenti, i quali non possono fare altro che lanciare la palla al colosso del web in attesa di una risposta. Ecco allora che Google nel 2018 ha spiegato agli italiani che Lol è l’acrononimo di Laugh(ing) Out Loud (“sto ridendo a crepapelle” nella comunicazione online) e che eskere, parola utilizzata nella musica trap, è l’abbreviazione della frase “Let’s get it”, che significa “facciamoli” riferendosi ai soldi o a grosse quantità di droga. In tanti poi si sono chiesti cosa fosse la cherofobia e non l’hanno fatto per un anacronistico e alquanto curioso ritorno al greco, ma perché, nella canzone scritta dalla concorrente di Xfactor, Martina Attili, classe 2002, veniva affrontata, per la prima volta sotto forma di musica, la paura di rallegrarsi e di sentirsi felici. Il 27 maggio poi migliaia di italiani sono stati attanagliati dal dubbio sul significato di quella strana parola con la quale Luigi Di Maio chiedeva di mettere in stato di accusa il Presidente Sergio Mattarella. Google rispose Impeachment.
L’Italia è poi il Paese del buon cibo e secondo la statistica mondiale redatta dalla Gallup sul tempo passato a cucinare tra i fornelli, si piazza in quinta posizione con le sue 7,1 ore settimanali, giustificate dal fatto che i piatti sono spesso particolarmente elaborati. Non a caso sul podio delle ricette più cliccate ci sono pastiera napoletana, tiramisù e carbonara. Con la scelta di prelibatezze da 300 calorie per ogni 100 gr c’è poco da stupirsi se i dati della Childhood Obesity Surveillance initiative (2015-17) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano che i bambini italiani sono i più obesi d’Europa. Dunque troppo pochi su Internet hanno cercato i benefici della dieta mediterranea? Può darsi. Certo è che anche questo gennaio, come è successo negli ultimi 5 anni, ci sarà un picco sul grafico di Google Trends che illustra il numero di persone che si informano su come iscriversi in palestra. Per adesso, nelle ultime ore che ci separano dal 2019, 1 milione di persone sta navigando per trovare informazioni sulle origini della notte di San Silvestro e più di 10 mila sta cercando ricette con le lenticchie. Almeno quelle, oltre ad essere di buon auspicio, non dovrebbero fare ingrassare.