Emanuela Orlandi, aperte le tombe in Vaticano: sono vuote

Si infittisce il mistero su Emanuela Orlandi: le due tombe aperte giovedì mattina al cimitero Teutonico si sono rivelate vuote. A renderlo noto, poco dopo mezzogiorno, è stato il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi. «Tolta la lastra della prima – ha raccontato – gli operai hanno scavato per circa trenta centimetri e hanno scoperto che sotto c’era una stanza, ma incredibilmente era vuota. Quindi si è passati alla seconda: un sarcofago per il quale serviva solo sollevare le lapide. Ma anche quella era completamente vuota». Speranze tradite. Delusione cocente. Le operazioni hanno riguardato la “tomba dell’angelo” della principessa Sophie von Hohenlohe e quella attigua della principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. «Noi avevamo ricevuto delle segnalazioni precise – ha proseguito Pietro Orlandi –: ci segnalavano quello come luogo della sepoltura di Emanuela anche fonti interne al Vaticano. Questa vicenda non può finire così. Perché tutte queste persone ci hanno indirizzato lì? I familiari delle principesse sapevano che non c’erano i corpi? Dove sono?»
Interrogativi più che leciti, oltre a quelli relativi alla sorte della quindicenne scomparsa il 22 giugno 1983. Anche perché, trentasei anni dopo, le ricerche sembrano essere nuovamente giunte a un punto morto.

Forte disappunto è stato espresso anche dal legale della famiglia Orlandi Elisabetta Sgrò, alla quale era stata indirizzata, la scorsa estate, una lettera che indicava proprio nella tomba di Sophie von Hohenlohe il luogo di sepoltura di Emanuela. «La famiglia ha diritto ad avere risposte – ha tuonato –. È vergognoso che dopo 36 anni Emanuela non abbia ancora giustizia. Deve essere trovata. La risposta va data a loro, ma anche allo stato italiano».

 
A confermare la totale assenza di resti all’interno dei loculi è stato anche il direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti: «Non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerarie – ha detto –. I familiari delle due principesse sono stati informati dell’esito delle ricerche».

Agli accertamenti hanno collaborato il personale della Fabbrica di San Pietro, il professor Giovanni Arcudi, coadiuvato dal suo staff, e un perito di fiducia nominato dal legale della famiglia di Emanuela Orlandi. Presenti anche il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano Gian Piero Milano e il suo Aggiunto Alessandro Diddi, assieme al Comandante del Corpo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani.
Il cimitero teutonico, situato tra la basilica di San Pietro e l’aula delle udienze pontificie, risale al 799. Il che ne fa il più antico camposanto germanico di Roma. Al suo interno riposano personaggi di rilievo di origine tedesca o fiamminga che abbiano prestato servizio alla Chiesa e siano morti nella Capitale. L’area, circondata da un alto muro perimetrale, è parte integrante dell’omonimo collegio. (AV)

Il cimitero Teutonico, in Vaticano
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