Calabria, fermato l’indagato per l’omicidio del migrante

L’omicidio sarebbe avvenuto per vendicare diversi furti. Questo il movente che avrebbe portato il 43enne Antonio Pontoriero, fermato dai carabinieri, a uccidere a colpi di fucile il 29enne maliano Soumayla Sacko e a ferire altri due connazionali lo scorso 2 giugno nella ex fornace di località Tranquilla a San Calogero. Vendetta motivata, secondo quanto hanno ribadito i carabinieri, per la continua presenza di extracomunitari in quella che il presunto autore dell’omicidio riteneva fosse ancora una sua proprietà, nonostante l’ex fabbrica fosse ormai dismessa e posta sotto sequestro.

Lo scorso 5 maggio, alla Stazione carabinieri di San Calogero, giunse una telefonata che segnalava una serie di furti nella zona. Il personale dell’arma, una volta sul posto, identificò alcune delle persone che avevano effettuato la chiamata, tra le quali vi era proprio Pontoriero. Il suo volto venne quindi memorizzato dai militari che, subito dopo l’omicidio, sottoposero la foto dell’uomo – insieme ad altre 11 – al testimone oculare del delitto, connazionale della vittima, che lo riconobbe.

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