La classifica delle province per qualità della vita premia Belluno, da anni stabilmente nella top 10. L’indagine misura ricchezza e consumi, lavoro, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, demografia e cultura. E anche, da quest’anno, acquisti online, gap retributivo di genere, spesa in farmaci, consumo di suolo, anni di studio degli over 25 e indice della litigiosità nei tribunali. Calcolando la media di queste sotto-classifiche, la provincia veneta guarda tutti dall’alto in basso. Insomma, la 28esima edizione dell’indagine annuale del Sole 24 Ore dice una cosa: a Belluno si vive bene.
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— IlSole24ORE (@sole24ore) 27 novembre 2017
Accanto alla classifica del Sole, si può leggere un altro dato, quello relativo al numero di suicidi per provincia in Italia. L’ultimo dato disponibile è quello fornito dall’Istat nel 2012, che vede Belluno tra i primi posti della classifica. La provincia bellunese è la prima in assoluto a livello regionale, con 11,7 suicidi ogni 100mila abitanti, quasi il doppio dei 6,5 registrati in Veneto.
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Sarà un caso che la città con la qualità della vita più alta sia anche quella dove avvengono più suicidi? Quel che è certo è che Belluno naviga tra i primi posti in quasi tutte le sotto-classifiche del Sole 24 Ore. Eccetto la categoria Cultura e Tempo Libero, dove occupa un mediocre 63esimo posto. Quindi va bene il lavoro, ok la giustizia e l’ambiente, bella la ricchezza e i consumi che permette di realizzare, fantastico essere forti in sicurezza e demografia. Ma una vita senza tempo libero né valvole di sfogo è degna di essere vissuta? Alcuni bellunesi, se potessero, risponderebbero di no.