Tulipani Italiani: un fiore contro il Coronavirus

Avevano pensato anche a un piano per il distanziamento sociale Edwin e Nitshue, i due imprenditori agricoli che dal 2017 ogni anno portano un pezzo di Olanda nella provincia di Milano. Il loro è il più grande giardino di tulipani “u-pick” d’Italia, un immenso campo fiorito che da marzo ad aprile colora la città d’Arese. Uno spettacolo di cui nessuno ha potuto godere quest’anno, viste le misure adottate per contenere il Coronavirus.

Edwin Koeman e Nitsuhe Wolanios, fondatori di Tulipani Italiani

«Come tutti siamo rimasti sconcertati da questa emergenza» racconta Edwin Koeman, fondatore insieme a Nitsuhe Wolanios di Tulipani Italiani. «Abbiamo aspettato e sperato che la situazione si risolvesse positivamente, ma purtroppo così non è stato. Io e Nitshue abbiamo osservato l’evoluzione di questo virus e, seppur con dispiacere, abbiamo compreso che per il bene di tutti non avremmo potuto aprire. Avevamo preparato anche un piano di entrata limitata a poche persone; il campo è grande 22.000 mq, quindi avremmo potuto assicurare il distanziamento sociale. Ad ogni modo abbiamo seguito tutte le direttive, per rispetto e senso civile. Ovviamente per un’azienda agricola come la nostra, che vive e lavora per un periodo limitato, si è trattato di un grande danno».

Il campo di Arese misura 22.000 mq

Edwin e Nitshue non sono però rimasti a guardare e hanno deciso di reinventare in parte la propria attività. «Il mondo sembra essersi fermato, ma non la natura. I tulipani crescono seguendo il ciclo della primavera, e sono bellissimi». Proprio per evitare che i fiori rimanessero incolti Tulipani Italiani ha iniziato a fare consegne a domicilio: «Non è stato semplice organizzare la vendita online dei mazzi di tulipani in poco tempo. Non siamo un’azienda strutturata con l’e-commerce. Abbiamo dovuto cercare dei furgoni frigo adatti, per garantire la freschezza e i colori dei nostri fiori. Abbiamo iniziato con Arese per poi ampliare a diversi comuni limitrofi fino alla città di Milano. Sono arrivati moltissimi ordini, ne siamo molto felici, ma non riusciremo a estendere il raggio di consegna, a causa di alcune spese impreviste».

Alcuni tulipani pronti per essere consegnati

La consegna a domicilio non è stata però l’unica iniziativa: «Non potendo accogliere i nostri visitatori ci siamo dati da fare e abbiamo creato un gruppo chiuso su Facebook “Tulipani Fan Page Esclusiva”, che permette a chi acquista un buono di ingresso valevole per il prossimo anno, di vedere ogni giorno foto, video e dirette dal campo. In questo modo siano andati noi dai nostri visitatori, sperando di donare con i colori dei nostri tulipani un po’ di felicità». La vendita degli ingressi virtuali potrà inoltre aiutare Tulipani Italiani ad aprire il prossimo anno.

Edwin e Nitshue si sono anche resi protagonisti di alcune iniziative benefiche: prima di Pasqua hanno donato i fiori che il sindaco di Pieve Fissiraga, nel Lodigiano, ha posto sulle tombe del cimitero vista l’impossibilità dei propri concittadini di poter andare a far visita ai loro cari. «In questo periodo difficile dobbiamo aiutarci, e per questo abbiamo deciso di regalare i tulipani agli enti e alle associazioni che ce lo hanno richiesto. Lo abbiamo fatto per due cimiteri, per tante case di riposo, Croce Rossa, ospedali, volontari che aiutano persone in difficolta. In questo modo abbiamo cercato di dare il nostro supporto, pensando che in un momento triste i nostri fiori potessero dare serenità a chi ne aveva bisogno. I tulipani inoltre sfioriscono, ed è un peccato non usarli. Quest’anno raccoglieremo all’incirca il 10% dei fiori presenti nel campo per la vendita online, di conseguenza il 90% è perso».

Rimane quindi l’incertezza su quello che accadrà in futuro: «La situazione attuale ci sta penalizzando parecchio; Abbiamo lavorato il terreno, migliorato il nostro sito e ampliato il nostro staff. Sono tutti investimenti importanti per una piccola azienda che concentra tutti gli sforzi e i risultati in poche settimane di apertura. Purtroppo al momento nessuno sa come sarà la situazione l’anno prossimo. Possiamo solo sperare che alla fine dell’estate tutto sia più chiaro, in modo da poter acquistare i nuovi bulbi. Sarà dura visti i danni economici che la pandemia ha provocato a tutti. L’augurio è quello di poter riaprire la prossima stagione».

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