A oltre un anno dallo scoppio della pandemia, per le strade di Milano continua ad esserci un grande assente: il turista. «Nel 2019 avevamo raggiunto 10 milioni di turisti nella Città Metropolitana di Milano», ricorda Roberta Guaineri, assessora al Turismo, Sport e Qualità della vita. «Si tratta di un record per la nostra città, che è stato frutto di un lavoro intenso di promozione del turismo a livello internazionale».
Dopodiché, fin dai primi mesi del 2020 l’intero settore è stato messo in ginocchio dalla pandemia, complice l’inevitabile chiusura dei confini nazionali. «È vero: lo scorso anno il Covid ha bloccato gli accessi ai turisti», prosegue Guaineri. «Ma è altrettanto vero che durante la breve apertura dello scorso autunno abbiamo registrato un +10% rispetto ai mesi precedenti. Questo dimostra che, non appena si presenta l’occasione, Milano si conferma come sempre una meta turistica di grande attrattività».
È degli scorsi giorni la notizia della volontà del Presidente del Consiglio Mario Draghi di introdurre il Green Pass, la carta che permetterà ai turisti di accedere al nostro Paese attestando di aver ricevuto doppia dose di vaccino, di essere guariti dal covid-19 o di essere negativi al tampone. L’Italia si prepara dunque ad accogliere i visitatori da tutto il mondo, ma nelle giornate precedenti alla notizia, camminando per le vie del centro di Milano, la situazione sembra ben lontana dal cambiamento auspicato.
Tra i pochi turisti che vagano senza meta per le vie del centro, si incontrano soprattutto gruppi di studenti molto giovani, provenienti sia dai Paesi dell’Europa ma anche da Paesi molto più lontani, come Russia, Indonesia e Messico. Di seguito il videoservizio.