Coronavirus, caseificio Ponte Reale aumenta lo stipendio dei suoi dipendenti del 35%

Coronavirus, caseificio Ponte Reale aumenta lo stipendio dei suoi dipendenti del 35%

Anche uno degli ultimi decreti di marzo firmati dal premier Conte l’ha confermato: nessuno stop alla produzione alimentare. La filiera dunque prosegue il proprio lavoro. È il caso dell’azienda agricola Ponte Reale di Ciorlano, in provincia di Caserta, che produce mozzarella di bufala campana DOP in un’antichissima riserva di caccia, in una valle che fa da intermezzo tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Regionale del Matese (un tempo dei Borbone) e che ha deciso di aumentare del 35% lo stipendio dei suoi cento dipendenti. «Visti i tempi che corrono, ci sembrava la cosa più giusta da fare» – dice Massimo Rega, presidente di Ponte Reale.
La famiglia Rega, che guida l’azienda, ha inteso compiere una scelta in controtendenza rispetto a molte altre realtà aziendali del Paese travolte dalla crisi economica causata dalla nuova pandemia. Ponte Reale non è uno di quei marchi storici che può permettersi a cuor leggero un gesto solidale come questo. «La mia famiglia ha voluto ringraziare tutto il personale che sin dal primo giorno si è fidato di noi e ha deciso di accettare, senza alcun indugio, il corretto funzionamento delle nostre aziende. Ponte Reale sono loro, il loro sacrificio quotidiano ci ha riempito il cuore. Il salario dei nostri dipendenti resterà così invariato fino alla fine della crisi, fino a quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non dichiarerà che il periodo di quarantena sarà terminato. Confidiamo nel ruolo e nel successo della scienza e di chi la supporta, nel trovare una soluzione a questa pandemia che sta cambiando le nostre buone abitudini, auspicando una giusta serenità tra le persone, quando questo periodo di emergenza sarà finito» – ha continuato Massimo Rega.
La decisione, che ricorda l’azione intrapresa per primo da Giovanni Rana per i suoi dipendenti, non andrà a toccare in maniera significativa l’economia futura dell’azienda. Si allunga così l’elenco delle aziende alimentari che hanno deciso di premiare i lavoratori presenti in fabbrica, malgrado l’emergenza sanitaria in corso. Secondo il censimento della della Uila-Uil, tra le aziende della filiera che hanno fatto questa scelta ci sono, oltre alla già citata Rana, Heineken, P&G, Dash, Gillette, Head & Shoulders e Kukident, Colussi, Nestlé, Barilla, Mutti, Lactalis con Galbani e Parmalat. Ma anche Sigaro Toscano, Aia Tre Valli, solo per citare le più note.
Fondato nel 1993 da uno studente dell’università di Agraria di Portici, una delle migliori del sud Italia, Ponte Reale ha dimostrato in poco tempo un totale rinnovamento nelle metodologie di produzione e di gestione delle aziende casearie. I circa cento lavoratori impiegati quotidianamente nella filiera bufalina e casearia sono stati dotati anche di un kit medico sanitario, di mascherine e guanti per ogni componente delle loro famiglie. Ponte Reale ha inoltre deciso di stipulare una polizza assicurativa a favore di tutti i dipendenti, compresi quelli in smart working, in caso di contagio da Covid-19, a integrazione del rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda. Un forte segnale di vicinanza e di solidarietà verso i propri impiegati. Un riconoscimento straordinario per la capacità mostrata da tutto il personale nell’aver garantito la continuità della produzione nelle ultime settimane e in quelle che verranno, nonostante la grave emergenza epidemiologica da Coronavirus. Il gruppo Rega, oltre ad aver varato un piano straordinario a favore dei propri dipendenti, ne ha fatto uno anche per la salvaguardia di tutto il settore zootecnico, che versa in una forte crisi e che sarà presentato al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

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