Nel pomeriggio di giovedì 1° dicembre i portavoce di Airbus (Germania) e Dassault Aviation (Francia) hanno annunciato l’accordo per la realizzazione congiunta del nuovo velivolo militare FCAS (Future Combat Air System), che dovrebbe sostituire i cacciabombardieri Typhoon e Rafale a partire dal 2040. Lo comunica l’agenzia di stampa Reuters, subito ripresa dal giornale francese La Tribune.
Un’alleanza sempre più salda
Il progetto di un caccia di sesta generazione (dunque più avanzato degli attuali F-35, sempre più diffusi nelle aeronautiche NATO) va a rafforzare un asse militare sempre più importante negli ultimi anni, che unisce Berlino a Parigi.
Quando il programma venne annunciato da Angela Merkel e Emmanuel Macron nel 2017, era già chiaro come i due paesi UE desiderassero guidare il rafforzamento dell’organismo di difesa comunitario. Insieme al FCAS, infatti, i due governi avevano già iniziato a collaborare al nuovo carro armato MGCS (Main Ground Combat System) nel 2012.
Cooperazione o dominio industriale?
Quelle che potrebbero essere le migliori premesse per una vera difesa comune europea hanno però rivolti assai poco comunitari.
Esemplare il caso MGCS. Nel giugno 2020 l’Italia ha richiesto di poter prendere parte al progetto, ma Berlino e Parigi hanno frenato, desiderando gestire in proprio la progettazione del prototipo.
Solo ad aprile 2022 l’amministratore delegato del consorzio per la difesa franco-tedesco (KNDS), Frank Haun, ha dichiarato di “aspettarsi” l’intervento, nelle fasi successive, di altre aziende europee, tra cui CIO (Consorzio Iveco OTO-Melara). La volontà, quindi, è quella di accogliere nuovi partner una volta realizzato il prototipo, fornendo loro una piattaforma solo in parte modificabile in base alle diverse esigenze.
FCAS: un nuovo caso?
Il nuovo cacciabombardiere di sesta generazione potrebbe tradire le stesse criticità dell’MGCS? Per arrivare all’accordo di ieri, Airbus e Dassault hanno dovuto appianare non poche divergenze, che hanno ritardato di molto il lavoro sul nuovo velivolo.
In questo tempo “perduto”, altri attori si sono mossi. Come Gran Bretagna e Italia, che nel 2019 hanno firmato un memorandum per un proprio progetto, quello del caccia Tempest, presto raggiunte dalla Svezia. Tutte e tre le nazioni avevano mostrato interesse per il programma MGCS.
Resta da capire se Berlino e Parigi, questa volta, accetteranno di lavorare a più mani. Se così fosse potrebbe essere un primo, grande passo verso una vera difesa comune europea.