Auguri alla Vespa, che oggi compie 76 anni

Alt Vespa

Il 29 marzo 1946 il nuovo veicolo a due ruote della Piaggio viene presentato al Golf Club di Roma: la Vespa. “Sembra una vespa”, esclamò Enrico Piaggio mentre si trovava davanti al suo prototipo. Così, nacque il nome dello scooter iconico che ha accompagnato momenti e sogni di tantissime persone.
Quel giorno, ogni particolare era pronto per la presentazione ufficiale. Solo il nome mancava, ma le note suonate dal motore e le curve della carrozzeria portarono Piaggio ad accomunarla all’insetto che tutti conosciamo.

La motorizzazione dell’Italia

L’idea geniale di motorizzare l’Italia intera – dopo la fine della Prima guerra mondiale – venne nel 1884 ad Enrico Piaggio, figlio di Rinaldo, fondatore dell’azienda che tuttora porta il suo nome. Alla base di questo pensiero c’era il desiderio di creare un prodotto che potesse essere accessibile a tutti.

Queste riflessioni, che sorsero dopo gli anni trascorsi sperando che la guerra volgesse al termine, confluirono nella riconversione industriale degli stabilimenti ,che subirono gli attacchi degli alleati. Se prima del conflitto l’azienda Piaggio si era concentrata sulla realizzazione di arredi per navi e, in seguito, accostò il proprio nome ai motori, durante il la guerra iniziò ad operare nel settore dell’aeronautica. Infine, arrivò il tempo della Vespa.

Alt Rinaldo Piaggio
Rinaldo Piaggio e tanti esemplari della sua creatura: la Vespa

Dal prototipo Paperino alla Vespa simbolo del Made in Italy

Il prototipo con cui Piaggio si lanciò nel mondo dei motori si chiamava Paperino – per ricollegarsi alla prima macchina del popolo, la Topolino. L’imprenditore, però, decise di ripensare l’intero progetto, in quanto non convinto delle forme del mezzo, rivolgendosi al progettista Corradino D’Ascanio.

Il prodotto che si arrivò a realizzare fu una costruzione con il cambio sul manubrio e con una scocca portante dalla guida agevole. D’Ascanio impostò il progetto in modo tale da ottenere una posizione di guida che fosse sicura, ma anche comoda; inoltre, la figura del guidatore poteva contare su una carrozzeria capace di proteggerlo. Il mezzo che si presentava agli occhi delle persone si maneggiava facilmente ed era anche pratico, facendo sì che anche le donne arrivassero ad apprezzarlo.

Il panorama motoristico non solo italiano, ma anche internazionale si sta rivoluzionando.

Valeria Boraldi

Nata a Carpi e con il cuore a forma di tortellino. Milano è la mia seconda casa e il giornalismo televisivo la mia grande passione. Un gatto, Piru, che mi riempie la vita d'amore e lo spirito libero di una curiosa viaggiatrice. Amo leggere e mangiare cioccolata. Tanta cioccolata.

No Comments Yet

Leave a Reply