Addio a Johnnie Walker, DJ pirata di Radio Caroline

A 79 anni, ha spento per sempre il suo microfono Johnnie Walker, uno dei deejays pirata della leggendaria Radio Caroline.

Negli Anni 60, infatti, sono le radio pirata ad intuire per prime che c’è un nuovo pubblico da accontentare, i teenagers. Giovani irrequieti come i tempi in cui vivono e che si muovono all’unico ritmo possibile: quello del rock’n’roll. 

Walker sulla vecchia nave di Radio Caroline, Ross Revenge. Foto: Sean Smith/The Guardian
‘TALINKG ABOUT MY GENERATION

È il 1964 e mentre in Inghilterra suonano i Beatles, gli Who, i Rolling Stones e i Kinks, le trasmissioni radiofoniche sono ancora dominate dai tre canali radio della BBC, l’emittente pubblica inglese che relega il pop e il rock ’n’ roll a pochissime ore alla settimana. Informareeducareintrattenere: sono questi, nel 1964 come oggi, i tre cardini fondanti dell’offerta del servizio pubblico britannico. 

Ma con personalità come John Lennon, Roger Harry Daltrey e Mick Jagger in giro, possono gli adolescenti dei rivoluzionari Anni 60 essere soddisfatti dell’offerta radiofonica di stampo pedagogico della BBC?
La risposta a questa (retorica) domanda è il formarsi di una frattura insanabile tra le proposte della radio pubblica e quello che i giovani radioascoltatori vogliono ascoltare.

È proprio dentro a questo clima di scontento che, a Londra, Ronan O’ Rhailly, un carismatico irlandese di 24 anni – tanto affascinante quanto anarchico – cerca non senza difficoltà di fare fortuna come produttore discografico. Ovviamente, però, una serissima ed autorevole emittente di servizio pubblico come la BBC è ben lungi dal dare spazio ai gruppi della sua piccola etichetta – ancora sconosciuta, tra l’altro. Come l’emittente statale pretendesse d’intrattenere gli adolescenti inglesi tagliando le gambe al fenomeno giovanile per eccellenza, il rock ‘n’ roll, resta ad oggi un mistero.

GOOD MORNING, RADIO CAROLINE!
I Love Radio Rock (The Boat That Rocked), film del 2009 scritto e diretto da Richard Curtis, ispirato all’avventura di Radio Caroline

È il 24 marzo 1964 quando Radio Caroline accende i suoi microfoni e comincia a sovvertire il monopolio nazionale del governo britannico. O’ Rhailly, fondatore dell’emittente, è perfettamente consapevole che aprendo una stazione pirata sarebbe andato contro le leggi. Gli serve un escamotage.

La soluzione la trova in mare, dove a pochi chilometri di distanza dalle coste, finisce l’influenza della legislazione: oltre quel limite, ci si trova infatti nelle acque internazionali, dove la legge da osservare per le telecomunicazioni è quella del paese in cui è registrata la nave.

Detto fatto. Ronan compra un vecchio traghetto registrato a Panama, la MV Federicia, e assembla un gruppo di coraggiosi deejays che iniziano a trasmettere musica tutto il giorno e tutta la notte su Radio Caroline. L’imbarcazione diventa il regno non solo del rock ‘n’ roll ma della musica in generale. 

Il successo è straordinario e dopo pochi mesi dall’inizio delle trasmissioni, Radio Caroline, in opposizione ai seriosi canali della BBC, conta quattro milioni di ascoltatori. 

I deejays scelgono la musica che preferiscono, hanno come ospiti molte star dell’epoca come i Beatles, organizzano giochi a premi e addirittura matrimoni: il dj Mick Luvzit, per esempio, sposa la sua fidanzata in diretta radiofonica nel 1966.
Radio Caroline non è solo una radio, è il simbolo di un movimento.

IL MARINE BROADCASTING OFFENCES BILL
Walker era in onda quando Radio Caroline e altre stazioni pirata furono costrette a chiudere

L’epoca d’oro delle radio pirata, però, non dura molto: nonostante le proteste dei già fedelissimi ascoltatori, il governo britannico vi pone fine con il Marine Broadcasting Offences Bill. La legge, tuttora in vigore, « proibisce di trasmettere dalle navi, dalle strutture off-shore e dagli aerei in acque territoriali britanniche, o da navi e aerei registrati nel Regno Unito dovunque si trovino ».

UN SUCCESSO DA COPIARE

Di contro, la BCC non ha dimenticato l’enorme successo delle radio pirata e, furbamente, decide di imitarne lo stile, riorganizzando il proprio palinsesto, fondando BBC One, stazione radio che trasmette musica leggera, e addirittura assumendo molti dei djs delle radio pirata alle quali aveva appena fatto la guerra. Tra le sue voci di punta, nientemeno che l’ex pirata Johnnie Walker, che nel 1998 è la star di BBC Radio 2. La sua scaletta musicale? La stessa pensata quasi trent’anni prima per Radio Caroline.

Insomma, lo spirito del rock ‘n’ roll è duro a morire. E lo riassume bene Il Conte/Philip Seymour Hoffman in I love radio rock (film ispirato proprio all’avventura di Radio Caroline) : << gli anni passeranno e i politici non faranno mai niente per rendere il mondo migliore, ma in tutto il mondo ragazzi e ragazze avranno sempre i loro sogni, e tradurranno quei sogni in canzoni >>.

Serena Del Fiore

Milano, figlia dei 90s e di tanta letteratura. Scrivo (e parlo) di arte, cultura e spettacolo. Quando sono sull'orlo di un esaurimento nervoso penso sempre al posto mio cosa farebbe Woody Allen. Mi pento tutte le volte. Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità con Gianni Canova, nel 2019 sono stata compagna di palco di Beppe Severgnini nello spettacolo teatrale "Diario sentimentale di un giornalista", unendo due grandi passioni: viaggiare e raccontare storie. Ho vissuto a Parigi e New York.

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