Se si pensa a cosa era l’informazione 20 anni fa e la si confonta a cosa sia oggi sembra quasi di ricordare un’era geologica passata. I video virali, Instagram e Facebook vent’anni fa non esistevano. Internet era arrivato da pochi anni in Italia, era quasi a uno stadio embrionale, per come lo conosciamo adesso, ma faceva già intravedere la sua forza.
Ed è proprio in questo periodo delicato che è nato il master di giornalismo Iulm, nel novembre del 2001, l’obiettivo era creare una nuova classe di giornalisti preparata di fronte alla nuova era digitale. Sono passati 20 anni da quando la Iulm decide di intraprendere questa sfida, e per festeggiarli inaugura una mostra fotografica nel campus dell’Università Iulm. Il racconto della contemporaneità con le foto più evocative degli ultimi due decenni. Unracconto della contemporaneità attingendo dalla migliore produzione foto giornalistica.
Si inizia da uno scatto dell’11 settembre 2001, quando l’aereo di linea della United Airlines, volo 175, colpisce la Torre Sud del World Trade Center a New York, fino ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo nell’estate 2021, quando le atlete e gli atleti italiani riportano grandi successi. Un modo per celebrare uno degli strumenti a disposizione del giornalismo, per raccontare gli eventi che ci circondano: la fotografia. A cui poi se ne sono aggiunti altri, studiati proprio nel master della Iulm.
A seguire, alle 18 ci sarà l’incontro Il giornalismo nell’era digitale: 20 anni del Master in giornalismo Iulm. “I vent’anni del master di giornalismo dell’Università Iulm hanno accompagnato l’evoluzione di una professione nel suo passaggio dall’analogico al mondo digitale– ha commentato Daniele Manca, direttore del master –. Oggi vedere i tanti partecipanti nel corso degli anni essere attivi su tutte le maggiori piattaforme di informazione e approfondimento, dalla tv ai quotidiani, ai siti fino agli innovativi outlet presenti sui social network, conferma la scelta del compianto Angelo Agostini di collocare il Master già nei primi anni duemila come protagonista dell’era digitale”.