“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana

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“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
La prima stanza

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
La stanza a tema Sicilia

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
Dettaglio abito

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
Abito Gattopardo

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
Abiti in cristallo

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
La stanza con l'abito da sposa

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
La stanza "passerella"

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
La stanza a tema Antica Grecia

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
La stanza "Teatro della Scala"

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
La stanza "devozione"

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
Il mosaico dorato

“Dal cuore alle mani”: la mostra rivelazione firmata Dolce&Gabbana
Il pezzo finale omaggio a Milano

Da togliere il fiato. Forse solo così si può definire la mostra firmata Dolce&Gabbanadal cuore alle mani”. Presentata in anteprima mondiale all’interno di Palazzo Reale, a Milano, è l’occasione per riscoprire l’eccellenza dell’alta moda italiana attraverso le creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

Il viaggio

Il progetto espositivo, curato da Florence Müller, offre uno sguardo nel processo creativo di Dolce&Gabbana: dall’origine delle idee, pulsanti nel cuore, alle mani, strumento magico attraverso cui prendono vita.
Müller, docente e direttrice dell’Union Française des Arts du Costume al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, utilizza svariate forme artistiche – arte, architettura, artigianato, musica, opera e balletto, tradizioni popolari, teatro e Dolce Vita – per accompagnare il visitatore in una meravigliosa narrazione visiva.

Le sale

Spostando la prima, pesante, tenda di velluto si entra in una sala che, a primo impatto, ricorda la Galleria degli Specchi di Versailles. Il gusto barocco, infatti, traspare dalle importanti cornici oro e dagli specchi che circondano la grande pedana nel centro della stanza. Sopra di essa, un tripudio di paillettes, piume e ricami. Ingresso perfetto per una mostra che già dalla prima sala vuole lasciare a bocca aperta.

Passando alla seconda sala, candelabri in plexiglas colorato si mischiano con pezzi dal gusto rinascimentale che uniscono le due sale. E qui gli abiti rispecchiano l’ambiente, caratterizzati da trasparenze e la leggerezza tipica degli oggetti in vetro.

La terza sala, invece, porta all’interno del Gattopardo di Luchino Visconti. E mentre le sciure milanesi commentano «ve lo ricordate com’era bello Alain Delon», un abito dal lungo strascico decorato con disegni e un cuore al centro del petto colpisce nel segno. In stile Dolce&Gabbana.

Ma è la quarta stanza, a tema “devozione”, che colpisce con la sua opulenza. Un lungo velo ricamato nero e oro si erge al centro di una scalinata in marmo. Dietro, un enorme cuore sembra illuminare l’ambiente, mantenendo, però, la luce soffusa.

Con la quinta stanza l’ambientazione cambia. Si passa “alle mani” e Florence Müller decide di condurre il visitatore nell’atelier di Dolce & Gabbana. Schizzi sulle pareti, scampoli e ritagli mostrano il processo di creazione di un abito. Dall’idea al lavoro manifatturiero.

La sesta stanza, invece, ci porta direttamente sulla passerella (fatta di specchi) con abiti decorati con disegni rinascimentali e religiosi. Mentre l’ambientazione è data da immagini proiettate sulle pareti, passando da cieli azzurri fino a stanze barocche.

Con la settima stanza si arriva in Sicilia, terra natale dei due stilisti. Maioliche colorate e carri siciliani, rispecchiano il gusto degli abiti. Decorati con limoni, arance, fichi d’india e copricapi in piume. Nella stanza anche i frigoriferi SMEG x Dolce&Gabbana, decorati nello stile siculo.

L’ottava stanza è idillica. Come entrare nel paradiso dell’haute couture. Sullo sfondo abiti bianchi decorati con ali e cupidi, circondano il pezzo forte: un abito da sposa in tulle, impreziosito da fiori e angeli imbottiti. Tutto bianco. Asettico. Ma lascia a bocca aperta.

La nona stanza porta nell’antica Grecia. Colonne di pietra circondano abiti d’oro e con i colori della terra. Mentre corone d’alloro in argento e oro decorano i capi dei manichini. E ancora, un mosaico bizantino fa da sfondo ad altri abiti decorati con paillette di tutti i colori.

Arrivati all’ultima stanza, la sensazione è quella che niente possa eguagliare quanto visto prima. Eppure, Müller riesce a farlo. Trasportando il visitatore niente di meno che al Teatro della Scala. Tendaggi di velluto rosso, la riproduzione dei palchetti e naturalmente, il palco. Dove i protagonisti sono gli abiti firmati Dolce&Gabbana a tema opere teatrali, come il vestito di paillettes in onore della “Madama Butterfly” di Puccini.

Infine, a chiudere un itinerario che riempie gli occhi, ma anche il cuore, di bellezza vi è un abito speciale. Creato dagli stilisti per onorare la città di Milano. Il macramè dorato ricorda la Madonnina, anima dei milanesi. Mentre la gonna, semisferica, omaggia la Galleria Vittorio Emanuele II, emblemi della moda e dell’eleganza meneghina.

 

La mostra “dal cuore alle mani”, quindi, vi attende al Palazzo Reale di Milano fino al 31 luglio. E che voi siate appassionati di moda o meno non importa, perché sarà un’esperienza che varrà la pena raccontare.

 

 

Vittoria Giulia Fassola

Classe 2001. Ligure e anche un po' francese. Laureata in International Relations and Global Affairs, all'Università Cattolica di Milano. Mi interesso di politica estera e di tutto ciò che penso valga la pena di raccontare. Il mio obiettivo? Diventare giornalista televisiva.

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