A cura di Giorgia Colucci, Valeriano Musiu
Qual è l’impatto della crisi climatica e come la stiamo raccontando? Con Eco news proviamo a capirlo ogni settimana con una selezione delle storie più interessanti per capire meglio cosa sta avvenendo ai nostri ecosistemi e come la politica italiana e mondiale le sta affrontando. Un diario per orientarsi tra la stampa verde e le notizie ambientali, ma anche per capire quello che le nostre scelte e il nostro vivere quotidiano possono fare
In questa puntata:
- Plastica, come stiamo andando?
La massa di quella che abbiamo prodotto ha superato quella di tutti i mammiferi viventi. Entro il 2040 negli oceani potrebbe superare anche quella di tutti i pesci. Lo dice il nuovo rapporto della Enviromental Investigation Agency. Se alcune aziende invocano un trattato Onu per riciclare di più, altre non sono altrettanto virtuose. - C’è speranza per la legge sul clima al Congresso americano?
Forse. Un numero crescente di democratici vuole portare avanti la parte del Build Back Better – il piano da 2,2 miliardi di dollari su economia, assistenza sociale e infrastrutture – sul clima. Affermano di avere abbastanza voti per superare anche al Senato l’opposizione repubblicana. E anche Joe Manchin, il senatore del West Virginia, potrebbe prendere in considerazione la proposta. Gli altri contenuti del piano rischiano però di rimanere indietro. - In memoria di A68A, uno degli iceberg più grandi mai osservati prima
Lungo più di 160 chilometri e largo quasi 50, aveva un’estensione pari a quella di tutto il Molise. Dalla sua nascita in Antartide, a luglio del 2017, era arrivato fino all’arcipelago della Georgia del Sud, nell’oceano Atlantico meridionale. Nonostante i timori, il suo scioglimento non ha avuto conseguenze disastrose sugli ecosistemi marini e terrestri. Anzi a pinguini e foche ha addirittura portato qualche beneficio, secondo gli esperti. Quindi anche quando va male, qualcosa va bene. A68A però non è un nome noioso? - Carbone sempreverde
È più conveniente delle fonti alternative, garantisce una produzione più stabile di energia rispetto alle rinnovabili il cui approvvigionamento resta intermittente e in molte aree viene prodotto e gestito internamente. Ma allora come faremo a liberarci del carbone? Il gas e il nucleare sono la soluzione della Tassonomia europea, ma l’inclusione di queste fonti tra quelle rinnovabili è problematica. Intanto il mondo ha fame di energia e rischia di crearsi un divario tra i Paesi all’avanguardia – Olanda e Danimarca – e chi ancora guarda indietro. - Cop 27, come si sta preparando l’Egitto?
La prossima conferenza dell’Onu avrà protagonista l’Africa: pur con il 3% delle emissioni globali, il continente deve affrontare in primis gli effetti del cambiamento climatico. Al momento l’Egitto è l’unico con le infrastrutture necessarie a ospitare i diplomatici internazionali. La guida dei negoziati sarà affidata a Sameh Shoukry, ministro degli Esteri di Al- Sisi Esperto diplomatico di carriera, ottimo inglese, ma esperienza sui cambiamenti climatici: nessuna. La ministra dell’Ambiente Yasmine Fouad – inviata speciale e coordinatrice ministeriale – è almeno una climatologa e curatrice di un capitolo del report Ipcc, sulle conseguenze ambientali, economiche e sociali del Climate change. - C’è una nuova grande barriera corallina
L’ha scoperta un team di esplorazione scientifica guidato dall’Unesco al largo della costa di Tahiti. Ha la forma di una rosa. E’ lunga tre chilometri e si trova a trenta metri di profondità, dove inizia la twilight zone degli oceani, la zona tra la luce e l’oscurità nella quale è estremamente insolito trovare barriere coralline così estese. La domanda ora è: quante ce ne potrebbero essere oltre a questo nuovo reef?