Eco News – Un diario della terra attraverso i giornali – 15 Maggio

Ascolta “Eco News 15 maggio 2022” su Spreaker.

A cura di Giorgia Colucci e Valeriano Musiu

Qual è l’impatto della crisi climatica e come la stiamo raccontando? Con Eco news proviamo a capirlo ogni settimana con una selezione delle storie più interessanti per capire meglio cosa sta avvenendo ai nostri ecosistemi e come la politica italiana e mondiale le sta affrontando. Un diario per orientarsi tra la stampa verde e le notizie ambientali, ma anche per capire quello che le nostre scelte e il nostro vivere quotidiano possono fare.

In questa puntata:

  • Oggi è l’Overshoot Day 2022: l’Italia ha virtualmente finito le sue risorse naturali
    Per quest’anno, i consumi del nostro Paese hanno superato ciò che la Terra potrà rigenerare in dodici mesi. Da ora fino alla fine dell’anno – secondo il Global Footprint Network – dovremo forzare i limiti dei nostri ecosistemi, contribuendo ad esaurirli per le prossime generazioni. La data cade due giorni più tardi rispetto al 2021 (13 maggio), ma c’è poco di cui essere contenti. Al ritmo attuale, gli italiani da soli, avrebbero bisogno di 2,7 pianeti per sostenere il proprio stile di vita.
  • Gli azionisti fanno leva sulle banche per diventare green
    Le banche svolgono un ruolo fondamentale non solo nel finanziamento di progetti sui combustibili fossili, ma anche nel facilitare il trasferimento di risorse di combustibili fossili tra le aziende. La loro azione quindi quindi può essere fondamentale nel raggiungere gli obiettivi globali di Carbon Neutrality.  Per questo gli azionisti dell’ americana Citigroup, che possiede Citibank – tra le banche più popolari negli Stati Uniti – hanno votato per interrompere ogni transazione legata a petrolio e gas. La mozione è stata approvata solo dall’11% dei votanti. Tra questi ci sono però anche alcuni fondi pensione statali di New York e Texas, che gestiscono centinaia di miliardi di dollari.
  • La Grande Barriera Corallina sta diventando bianca
    In un anno lo sbiancamento dei coralli ha colpito il 91% delle barriere coralline esaminate lungo la Grande Barriera – tra Australia e Nuova Zelanda –, secondo il rapporto della Great Barrier Reef Marine Park Authority. Questo è il quarto evento di sbiancamento di massa dal 2016 e il sesto che si verifica dal 1998Le temperature dell’acqua superiori alla media hanno causato lo sbiancamento  lungo 2.300 km. A essere colpita è in particolare la regione centrale tra Cape Tribulation e le Whitsundays. Il fenomeno è peggiore nelle zone più turistiche.
  • Tra le arie peggiori d’Europa
  • Giovedì 12 maggio, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Italia per il mancato rispetto – «sistematico e continuativo» – dei limiti annuali di biossido di azoto nell’aria. Diverse le città problematiche, tra cui Torino, Brescia, Milano, Bergamo, Genova, Roma e FirenzeLa causa sono soprattutto le emissioni dovute al traffico dei veicoli. L’Italia infatti è il secondo Stato per numero di auto in Europa, dopo il Lussemburgo. In particolare, il nostro Paese non ha introdotto misure per limitare le emissioni inquinanti. Secondo i dati Openpolis, nel periodo dal 2003 al 2021 l’Italia ha subito 25 infrazioni europee per questioni ambientali. Questo rende la nostra aria la terza peggiore d’Europa.
  • Il Biometano e gli altri tesori nascosti che dovremmo usare
    Ottimizzare il riciclo dei rifiuti urbani e industriali (end of waste), recuperare carta, vetro, plastica e produrre energia elettrica o metano attraverso le biomasse può essere una strategia vincente. Risponde infatti alle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina e ci permette di fare un passo in più verso la transizione ecologica. Anche perché un’accelerazione negli investimenti per le rinnovabili non sarebbe sufficiente.
  • In Ucraina c’è un fiume eroe di guerra e per l’ambiente
    Il bacino paludoso del villaggio di Demydiv, sul fiume Irpin, era perduto da tempo. Per arginare l’avanzata delle truppe russe però gli ucraini hanno aperto la diga sul corso d’acqua. Oltre ad aver trattenuto i soldati, il fiume ha riportato allo stato naturale 13.000 ettari (32.000 acri) di zone umide, prosciugate dai sovietici negli anni ’60. Per ripristinare la biodiversità preesistente ci vorranno ancora diversi anni e si dovrebbero interrompere gli interventi edilizi previsti per la zona. Però l‘ecologo locale Volodymyr Boreyko propone che il fiume Irpin, per le sue azioni, riceva il titolo di “fiume eroe”. Già l’Ecuador nel 2008 aveva riconosciuto un titolo simile alla natura.

Puoi ascoltare qui le altre puntate di Eco News – Un diario della terra attraverso giornali

Giorgia Colucci

Classe 1998, vivo tra Varese e Milano, ma mi appassiona il mondo. Curiosa su tutto, scrivo di ambiente, di diritti e di casa mia su Il Fatto Quotidiano.it. Oltre a collaborare con Master X, parlo di rock ai microfoni di Radio IULM e di Europa a quelli di Europhonica. Per non farmi mancare niente, anche di cinema su Recencinema.it. Nel 2018 ho pubblicato "Vorrei mettere il mondo in carta", una raccolta di poesie per I Quaderni del bardo Edizioni

No Comments Yet

Leave a Reply