Sam Altman e Steve Jobs sempre più simili. La notizia che Altman non è più l’amministratore delegato (CEO) di OpenAI, l’azienda da lui co-fondata nel 2015 e specializzata in intelligenza artificiale (AI), ha colto molti di sorpresa. Venerdì 17 novembre Altman è stato improvvisamente rimosso dal suo incarico dal consiglio di amministrazione di OpenAI.
Ma l’imprenditore visionario non è rimasto disoccupato a lungo. Già il 20 novembre Microsoft ha annunciato che sarà proprio Sam Altman a dirigere il progetto di ricerca per una sua nuova intelligenza artificiale. Con lui verrà anche Greg Brockman, un altro dei co-fondatori di OpenAI.
Microsoft has hired former OpenAI CEO Sam Altman to lead a new AI research team.
OpenAI co-founder Greg Brockman is also joining Microsoft.
Microsoft CEO Satya Nadella shared the news on 𝕏.
It comes as OpenAI’s board has hired former Twitch boss Emmett Shear as interim CEO. pic.twitter.com/wQWB8ts8fw
— Jon Erlichman (@JonErlichman) November 20, 2023
La sua carriera finora ricorda quella di un’altra figura iconica della Silicon Valley: Steve Jobs. Anche lui co-fondatore di Apple, e anche lui estromesso dal consiglio di amministrazione della sua creatura nel 1985, all’età di 30 anni. Vediamo se come andò andata a finire per Steve Jobs potrebbe aiutarci a scorgere il possibile futuro di Sam Altman.
Ascesa e caduta di Sam Altman, il nuovo Steve Jobs?
Oggi Sam Altman ha 37 anni e la sua carriera sembra seguire le orme di quella del suo illustre predecessore. Dopo essere stato rimosso da OpenAI, Altman è stato subito assunto da Microsoft per guidare una nuova divisione sull’intelligenza artificiale, proprio come fece Jobs quando fondò NeXT Inc. dopo aver lasciato Apple.
C’è però una differenza importante. Mentre Jobs ai tempi fu estromesso per contrasti interni con il CEO John Sculley, Altman sembra essere stato rimosso per aver spinto troppo verso la commercializzazione di ChatGPT, il loro prodotto più popolare.
Steve Jobs fondò Apple nel 1976 all’età di 21 anni insieme a Steve Wozniak. Venne cacciato 9 anni dopo, a 30 anni. La stessa età che invece aveva Sam Altman quando ha fondato OpenAI nel 2015.
Proprio come accadde a Jobs, però, gli investitori di OpenAI starebbero facendo pressione per il ritorno di Altman. Lo ha riportato Bloomberg. Tra questi, Microsoft, che ha investito ben 11 miliardi di dollari in OpenAI e teme rallentamenti nello sviluppo dell’IA. Ecco spiegate le motivazioni che hanno portato all’assunzione da parte del gigante tech fondato da Bill Gates.
Proprio quel Bill Gates che per decenni aveva alimentato una vera e propria faida con Steve Jobs per i diritti di alcune funzioni dei rispettivi sistemi operativi. L’ironia dei corsi e ricorsi storici.
Come cambierà ChatGPT senza Altman
Il futuro di OpenAI senza Altman è incerto. Il nuovo CEO nominato è Emmett Shear, un veterano della Silicon Valley che ha guidato la piattaforma di live streaming Twitch. Non ha esperienza nell’IA, il che solleva interrogativi su come guiderà lo sviluppo di prodotti innovativi come ChatGPT.
Il chatbot d’intelligenza artificiale generativa lanciato a novembre 2022 ha avuto un successo straordinario. Oltre 100 milioni di utenti in 2 mesi. Ma la sua crescita esplosiva ha causato instabilità tecnica e problemi etici da risolvere. Senza la visione di Altman, OpenAI potrebbe perdere lo slancio che l’ha portata a diventare leader nel campo delle AI conversazionali.
Non solo, le funzioni implementate di recente su ChatGPT per incentivarne la commercializzazione potrebbero subire una brusca virata verso il precedente modello no-profit. Come ChatGPT Turbo e le AI personalizzate pensate per le aziende.
La parabola di ascesa e caduta di leader carismatici e visionari come Altman e Jobs fa parte del mito della Silicon Valley. Riuscirà Altman a chiudere il cerchio e fare il suo ritorno trionfale in una disastrata OpenAI, proprio come fece Jobs con Apple nel 1997? Il tempo ce lo dirà. Per ora, le sue mosse sembrano ricalcare quelle di un altro visionario del XX secolo.