Il 28 novembre all’Università IULM si è svolta la presentazione del libro ChatGPT for Professional prompting. Il volume è a cura dei professori Paola Carbone, professoressa di Digital Storytelling in IULM, Antonia Pellicanò, consulente di marketing e tecnologie digitali, e di Giuseppe Rossi, professore di Diritto privato comparato in IULM.
Al centro del convegno le tematiche dell’educazione universitaria dopo la rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa (AI). Tra gli ospiti anche Paolo Ferri, professore di Didattica e Pedagogia speciale alla Bicocca, e Simonetta Pozzi, autrice del libro Women in the Metavers
Il contenuto del libro
ChatGPT for Professional prompting racchiude il primo anno di esperienza nell’AI. Il volume è diviso in tre parti. «Nella prima spieghiamo il funzionamento di ChatGPT e come si scrivono i prompt – ha spiegato la professoressa Carbone -. Nella seconda raccontiamo come istruire la macchina. Infine, l’ultima riprende l’esperienza fatta dagli studenti e si concentra sulla scrittura creativa».
La docente ha applicato fin dal febbraio 2023 la tecnologia in aula, notando da subito un’accoglienza positiva da parte degli allievi. «Lo scenario della didattica sta cambiando in maniera radicale – ha sottolineato Ferri -. È evidente che nessuno di noi potrà lavorare senza usare questi strumenti». Il professore esorta l’istruzione italiana a introdurre questi sistemi. «L’Italia è in ritardo rispetto agli Paesi. Il futuro della nostra istruzione è legato all’intelligenza artificiale».
L’AI rimane uno strumento e mai un agente autonomo. «ChatGPT è un co-pilota che aiuta nella vita di tutti i giorni – ha affermato la dottoressa Pozzi -. Ogni utente può personalizzare la sua esperienza e, oggi, ha la possibilità di creare un suo avatar». Ma oltre alle opportunità ci sono anche dei rischi. «ChatGPT ha dei limiti perché si basa su modelli probabilistici – ha avvertito professor Rossi -. La responsabilità di verificare i fatti ricade sull’utente. Gli Stati Uniti hanno già legiferato sull’AI, noi dobbiamo ancora farlo».
L’intervento da New York di Nadia Carta
In conclusione dell’incontro è intervenuta Nadia Carta, dirigente Google ed ex studentessa IULM. La Head of Data Trasnformation del progetto Bard, uno dei rivali di ChatGPT, ha parlato della sua esperienza e delle necessità di introdurre l’AI nella didattica.