Strage di Erba, la diretta della seconda udienza

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Si sta tenendo in queste ore, al Palazzo di Giustizia di Brescia, la seconda udienza per discutere le istanze di revisione dell’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi. La difesa dei due coniugi, condannati per la strage di Erba dell’11 dicembre 2006, aveva richiesto lo scorso 1 marzo più tempo per rispondere al pg di Brescia Guido Rispoli e l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro, secondo cui «i ricorsi dei difensori della coppia sono inammissibili».

17:38 Presidente: «Udienza rinviata al 10 luglio per eventuali repliche»

Avv. generale Chiaro: «Le nostre saranno puntualizzazioni sintetiche a ciò che è stato detto dalla difesa oggi».

16:38 Avv. Bordeaux: «Le vittime sono state uccise nella totale oscurità e dalla stessa mano, con la stessa tecnica»

«Non voglio entrare nel diritto dei carcerati. Ma dopo questa udienza Rosa e Olindo faranno ritorno al loro carcere. Marito e moglie separati. Nelle intercettazioni ambientali parlano con tutti della strage, di come si sviluppano le indagini, di cosa gli inquirenti hanno chiesto loro. L’impressione che uno ha è che siano persone tranquille. Ridono, si tranquillizzano a vicenda: “Tranquilla Rosa, prenderanno presto l’assassino”. Un’amica, dopo aver visto le loro foto in televisione, consiglia loro di prendere un avvocato: “Un avvocato? Se ci servisse un avvocato i carabinieri ce lo avrebbero detto!”. Poi c’è il buco delle intercettazioni del 28 dicembre, quando lo psichiatra Claudio Cetti va da Frigerio. Quando riprendono, il 3 gennaio, la situazione è cambiata: i suoi figli sono arrabbiati con Cetti perché avrebbe fatto peggiorare le condizioni del padre. Questo buco è allarmante.

Questa strage orrenda ha due caratteristiche: chi agisce lo fa nella totale oscurità e tutte le vittime hanno un colpo da scannamento dato dalla stessa mano e con la stessa tecnica. Il professor Torre ha spiegato come questi colpi sono stati effettuati: la persona è stata atterrata e da dietro l’aggressore ha sferrato la coltellata finale.

Richiediamo inoltre l’audizione del carabiniere Tartaglia, sa che Rosa e Olindo sono persone fragili ed è a conoscenza che il maresciallo Nesti fece la perquisizione dell’auto dei coniugi la stessa notte. Vi chiedo prima di esaminare le prove. Poi decidete».

16:15 Presidente: «Ci sarà un rinvio non a breve, la carne al fuoco è tanta»

Mentre Schembri conclude, invitando il giudice di accettare la visione degli atti, gli avvocati D’Ascola e Morello chiedono di poter lasciare l’aula a causa di un volo imminente. Il Presidente: «Dopo una pausa finiremo la discussione. Vi dico già che ci sarà un rinvio, ma non a breve. La carne al fuoco è tanta».

15:16 Avv. Schembri: «Tra i testimoni c’è l’amico di Azouz, Abdi Kais. Erano in corso scontri tra gruppi rivali per lo spaccio di droga. Questo ci dà un movente»

Continua così l’intervento dell’Avvocato Schembri. «Olindo era pronto a un gesto estremo. “Mia moglie in carcere impazzisce ancora di più”, diceva. Continuava a chiedere allo psichiatra Picozzi la cella matrimoniale, mentre il dottore insisteva sulla presunta violenza sessuale di Marzouk. Prima delle confessioni, gli inquirenti usavano le nostre tesi, ribadivano l’incompatibilità della strage con Rosa Olindo, che nessuno ha visto uscire dalla casa. Abbiamo un’immagine del balcone con la pianta della sera, una del Ris di Parma del giorno dopo e una terza del 12 dicembre mattina.

Il Pg ha detto che i due avrebbero facilmente spostato la pianta dotata di carrello, la quale ostruiva il passaggio e aveva le fronde rivolte verso il basso. Da quel terrazzo si può facilmente raggiungere via Diaz o saltare sui tetti. Nel 2021 a Erba hanno arrestato una banda di marocchini che scappava dai tetti. Non è stato fatto alcun controllo sull’esterno, sulla grondaia, non è stata fatta alcuna ricerca del sangue. Sappiamo che ci sono due testimoni, dicono che sulle vie di fuga alle 20:20 hanno visto due soggetti extracomunitari che scappavano da via Diaz verso Piazza del Mercato.

Altri testimoni hanno visto degli stranieri sul luogo del delitto, Frigerio stesso segnalò un uomo di carnagione olivastra. Dalle 18:30 i vicini siriani hanno sentito rumori di passi provenire dalla casa dei Castagna. Esiste inoltre un’altra voce che vorremmo chiamare in udienza, quella dell’amico di Azouz, Abdi Kais. Ci furono scontri tra gruppi rivali per lo spaccio di stupefacenti, come confermato da Abdi Kais. Ci furono minacce che spaventarono Raffaella Castagna e accoltellamenti che coinvolsero il marito e il suo amico. Lo stesso Carlo Castagna confermò i fatti. Il fatto che ci fosse una faida ci dà un movente per l’accaduto».

14:43 Avv. Schembri: «Le sentenze hanno ritenuto i due astuti, intelligenti, capaci, ma in realtà Olindo ha un disturbo di personalità e Rosa un ritardo mentale»

Dopo la pausa pranzo, riprende la seconda udienza del caso. La parola ritorna all’Avvocato Schembri. «Esiste una perizia psichiatrica di Olindo Romano del 2011. Per l’avvocato generale questa prova nuova ma non sarebbe rilevante. Un’altra prova nuova sono intercettazioni ambientali che non vennero conosciute dal giudice della cognizione. Dal 12 dicembre alla data dell’arresto 8 gennaio, i coniugi vennero intercettati sia in carcere che in macchina. Si dimostrano tranquilli, sperano che Frigerio si possa prendere, si mostrano ingenui. Queste intercettazioni ci consegnano due elementi di prova su cui hanno lavorato gli esperti: Olindo ha un disturbo di personalità e Rosa ha un ritardo mentale. Le sentenze hanno ritenuto i due astuti, intelligenti, capaci. Sarebbero stati in grado di simulare per un mese, di mettere in piedi un alibi assai complesso, di evitare di essere intercettati alla prova scientifica, di commettere oltre 200 errori nelle confessioni volutamente. 

Dice il Pg che ci sono state pressioni e promesse da parte degli inquirenti, ma non così forti da coartare la volontà dei due. L’8 gennaio 2007 vengono arrestati, si dichiarano innocenti, vengono messi a disposizione del gip, ammettono le liti con i Castagna e vengono trascinati in caserma. A quel punto l’unica possibilità per gli inquirenti di risentire i due era una chiamata da parte dei coniugi. Due marescialli, di cui uno non autorizzato, vanno da loro per raccogliere le impronte, un atto che richiede tre minuti, ma che è risultato durare 3 ore. Viene consigliato a Olindo di parlare con i magistrati in cambio del ritorno a casa di sua moglie. Ma l’uomo desiderava solo incontrare Rosa. Le riferisce che gli inquirenti gli hanno promesso che in cambio della confessione avrebbe ottenuto meno anni di carcere e lei sarebbe stata libera, ma la donna ancora una volta ribadisce la loro innocenza.

Olindo non è un giurista, non conosce l’ordinamento giudiziario, non sa che per i detenuti è possibile avere incontri con i familiari, non essere divisi. Gli dicono che se non confessa non vedrà mai più Rosa, che rischiano l’ergastolo. Sono 243 gli errori che commettono nelle ricostruzioni, ma a quanto pare, secondo la sentenza, sarebbero stati voluti per creare confusione e così trattare la condanna. Diabolici, astuti, con deduzioni complesse che in realtà non appartengono loro. Sono felici dopo la confessione, credono che avranno possibilità di lavorare, studiare, fare una visita psichiatrica e poi vivere insieme in una cella matrimoniale in una struttura per tutta la vita: questo dice Olindo a Rosa. È il cappellano del carcere che si accorge che c’è qualcosa che non va, così come l’assistente sociale, il direttore, perché Olindo ogni giorno andava a chiedere loro quando avrebbe avuto la camera doppia. Anche il suo legale li ha abbandonati, tutti quelli che li avrebbero dovuti proteggere. Per quale motivo nessuno ha detto loro che non esistono celle matrimoniali?»

12:05 Avv. Morello: “L’accusa ha mal interpretato il concetto di metodologia scientifica”

Continua l’intervento dell’Avvocato Morello. «Mai deve venire meno il rispetto, anche nel contrastare quanto detto dall’accusa nella scorsa udienza. Ci sono state ombre gettate tramite suggestioni. È stata proposta un’interpretazione di metodologia scientifica non vera. La Corte di Cassazione ha definito prove scientifiche nuove. E anche le consulenze che non esistevano all’epoca dei fatti, in quanto basate su metodi esistenti ma non eseguiti in quel momento. Questo per accertamenti capaci di capovolgere la condanna.

Ci sono numerosi specialisti che abbiamo consultato, ma non sono stati chiamati ad esprimersi tutti sulla stessa materia, come detto dall’accusa. Il Prof. Sartori di neuropsicologia o la prof.ssa Caso, esperta invece di psicologia sociale, sono stati consultati in un campo preciso. Il tema delle neuroscienze cognitive è nuovissimo ed è in continua evoluzione, studiano la relazione tra la mente e il cervello, i dati sul riconoscimento dei volti familiari e non, su soggetti patologici e non. Nel 2013 la comunità scientifica ha attestato che un volto familiare viene riconosciuto in modo facile e automatico.

Un secondo elemento: la familiarità induce al riconoscimento del volto anche in condizioni particolarmente degradate, come è stato per Frigerio, o patologiche. Dunque l’unica descrizione affidabile è quella del 15, la prima. Quando non lo ha riconosciuto, ma ha descritto un uomo di carnagione scura. Prima ricorda, poi smette di ricordare, come detto dal mio collega in precedenza. Dal momento che prima ricorda poi no, si attesta l’amnesia anterograda, quindi con un peggioramento della memoria e l’impossibilità del riconoscimento di Olindo Romano. La causa è stata individuata nell’intossicazione da monossido di carbonio, che secondo la letteratura scientifica causa per l’appunto una perdita progressiva della memoria. La difesa ritiene che la nostra metodologia ci stia causando un autogol, ma non ha elementi validi per contrastare quanto da noi documentato».

11:20 Avv. Schembri: «Noi abbiamo ubicato dei fatti gravi, delle omissioni gravi, delle anomalie gravissime, è il nostro dovere di difensori»

«Ci sono tre consulenze che rendono incompatibili Olindo e Rosa con la strage di Erba. La signora Cherubini con la lingua e la testa sfondata avrebbe percorso 16 rampe di scale per poi raggiungere la mansarda e gridare aiuto aiuto. Inoltre nessuno li ha visti e non erano sporchi di sangue. Non c’erano prove con il luminol, non inganna la polizia una donna delle pulizie. Il generale del Ris Garofano stesso ha detto: “Se ci fosse stato sangue in casa loro, noi lo avremmo trovato”. Esiste un rapporto di continuità e complementarietà tra la prova nuova e la prova vecchia. Secondo il Pg, invece, non c’è rilevanza perché c’è continuità. Cosa capiamo dalle prove nuove? Prima di tutto l’amnesia di Frigerio, come provano le intercettazioni ambientali che il giudice non ha riconosciuto. Si sente quanto le sue condizioni stessero peggiorando. Questo vi offre la prova nuova. Secondo le sentenze, il 20 dicembre Frigerio nominò Olindo, così come il 25 dicembre. Ma invece non lo fece. Non è una questione di coraggio, come dice l’avvocato generale dello Stato. Deve essere valutata l’ammissibilità incidentalmente, noi abbiamo ubicato dei fatti gravi, delle omissioni gravi, delle anomalie gravissime, è il nostro dovere di difensori. 

Il luogotenente Gallorini disse che lui il nome di Olindo non lo fece mai, mentre Frigerio disse che ad averlo aggredito “poteva essere Olindo”. Prima si diceva che le inchieste erano perfette, oggi invece si dice che ci sia qualche errore. Sta passando il concetto che gli inquirenti sbagliano, come il brigadiere Fadda che trovò la macchia di sangue. Il 26 dicembre, quando i pm vanno da Frigerio, partono dal presupposto che il nome di Olindo lo abbia già fatto e lo nominano 7 volte, mentre la nuova prova attesta che anche quell’occasione Frigerio, affetto da amnesia anterograda, non fece il nome, si adeguò a quello che dicevano i pm, dicendo “io onestamente non l’ho riconosciuto”.

Il 27 i pm mandano uno psichiatra per testare la memoria del sopravvissuto e lui non saprà fare banali sottrazioni, non saprà che giorno è. Mentre poi, subito dopo, avrebbe riconosciuto Olindo. Un’ora prima lo riconosce, un’ora dopo dice ai figli e all’avvocato che non ricorda nulla del suo aggressore. Che sia un problema, che ci sia da discutere su questo riconoscimento mi sembra oggettivo. Aveva un’intossicazione da monossido di carbonio, è stato provato, ma questi sono divenuti scarti per l’avvocato generale dello Stato, tanto lo avrebbe nominato due o tre volte vero? La logica dove la mettiamo?

Questa è una tesi televisiva, nemmeno il giudice di primo grado ha osato dire che Frigerio il 15 dicembre ha riconosciuto Olindo Romano. Il processo di primo grado si è interrotto a causa di quel sonoro, una traccia degradata. In data 20 dicembre, mentre piange, Frigerio dice a Gallorini, che gli fece 9 volte il nome di Olindo, che “potrebbe essere lui”. Secondo la scienza un volto familiare lo si riconosce immediatamente. Questo riconoscimento è stato tortuoso. L’unico motivo per cui si è creduto a Frigerio è la sicurezza che con il tempo il suo ricordo migliorasse, ma era l’opposto. All’epoca non si sapeva delle sue condizioni cerebrali compromesse dal monossido di carbonio e dall’amnesia anterograda, con il rischio di creare una falsa memoria».

10:50 Battibecchi in aula, D’Ascola chiede un richiamo per l’accusa

«La prego Pg. di limitare i gesti e le manifestazioni plateali di dissenso. Signor Presidente regoli l‘udienza, quando ha parlato l’accusa la scorsa volta, noi non abbiamo fatto nulla di tutto ciò. Se si ha il dissenso, lo si tenga per sé». Così termina l’intervento del primo Avvocato della difesa. Proseguirà ora il collega Schembri.

10:23 D’Ascola insiste: “Abbiamo prove nuove, anche scientificamente nuove, non valutate, di cui non si può negare la novità e che possono portare alla revisione”

«Sono nuove le prove non ancora giudicate, su questo punto non si può discutere. Le conversazioni di Frigerio in ospedale non sono mai state acquisite. “È nuova una prova che genera un accrescimento del patrimonio conoscitivo del giudice”, anche se l’oggetto su cui si scarica la novità è un oggetto preesistente. Abbiamo prove non valutate, di cui non si può negare la novità. La conoscenza scientifica dice che alle cose che emergono nel processo va data una risposta. La prova nuova genera la possibilità anche di un giudizio di revisione. Parliamo di prove scientificamente nuove. Noi denunciamo la confusione, gli errori ripetuti. Si tratta di prove ottenute da una nuova osservazione di cose già osservate in precedenza. Prove che, qualsivoglia sia la loro origine, possono accrescere quel patrimonio conoscitivo. La macchina di Olindo non è mai stata lavata, non c’è alcun elemento di prova. Si dice, Signor Pg. , che noi abbiamo parlato di criminalità organizzata, abbiamo parlato di gruppi criminali, ma non è che parliamo noi, ci sono provvedimenti che riflettono le sentenze giudiziarie, persone che sono state accoltellate. Noi non dobbiamo essere bravi nel parlare, ma nel farci ascoltare. Queste mancate valutazioni hanno lasciato dubbi non risolti. Ci sono errori nelle confessioni, nelle firme dei verbali, nel riconoscimento di Frigerio, non si trova la registrazione delle intercettazioni tra lui e i figli o l’avvocato, il luminol è stato mai utilizzato”. Intanto, Il pg di Brescia sorride e scuote la testa».

10.04 D’Ascola contro l’accusa: “Non ci avete detto perché non siano nemmeno astrattamente idonei gli elementi di prova che abbiamo presentato”

L’Avvocato D’Ascola continua: «Noi siamo in una fase in cui non possiamo ipotecare il futuro, che dipenderà dall’assunzione delle prove. L’accusa ci ha detto perché non sono nemmeno astrattamente idonei gli elementi di prova che abbiamo presentato? Questo discorso non mi pare sia stato fatto. La parte più rilevante al momento è il concetto di prova nuova».

09:35 L’intervento dell’Avv. D’Ascola: «Non abbiamo prove, solo elementi che possono governare il tema dell’astratta idoneità a ribaltare il giudicato penale»

Tutti in piedi, torna il giudice, ora anche Rosa e Olindo sono presenti. Inizia a parlare l’Avvocato D’Ascola: «Dunque eccellenze, do indicazioni con riferimento all’ordine degli interventi, dopo di me seguiranno Schembri, Morello e Bordeaux. Verrà trattata una parte generale con riferimento i temi procedurali riguardanti il concetto di prova nuova e prova scientificamente nuova, il tutto inquadrato nel diritto che regola il giudizio di revisione. 

Partendo da una riflessione sul sistema procedurale che governa la procedura di revisione, siamo in una fase di ammissibilità, ognuna di queste fasi è assoggettata a una specifica e diversa regola di giudizio. Qualcuno ha detto che ci troviamo in fase rescissoria, citazione criticabilissima, ma la fase rescissoria è stata abrogata nel 1989. È una fase di decisione di giudizio, ma noi non siamo ancora in questa fase, arriverebbe con l’ammissione delle prove. 

Io parlerò con stretta aderenza al diritto. Non abbiamo prove, solo elementi che possono governare il tema dell’astratta idoneità a ribaltare il giudicato penale. Prove nuove da sole in grado di ribaltare il giudicato, ma anche unite a quelle precedenti. L’udienza del primo marzo era estranea al perimetro che si sarebbe dovuto rispettare. “Non ammissibile è l’istanza che propone la revisione di casi non pervenuti dalla legge e non prescritte dalla legge e che non sa indicare la capacità di queste prove a  ribaltare il giudicato”, così dice il diritto. 

Se Frigerio, che da subito aveva indicato un nordafricano, era vittima di un’amnesia e non ricordava nulla, confidava ai figli e ai legali, prove dichiarate in primo grado inesistenti facendo poi il nome di Olindo? Ciò che sappiamo ora può ribaltare una prova sospetta? Possiamo dire che la traccia di sangue non sia mai esistita? Non c’erano prove con il luminol. Noi qui abbiamo prove non soltanto inutilizzate, ma neppure acquisite pur sollecitata l’acquisizione da parte della difesa».

09:31 In attesa di Olindo e Rosa

Inizia l’appello dei legali elencato dal giudice: Patrizia Morello e Luisa Bordeaux, in difesa Rosa Bazzi; Fabio Schembri e Nico D’Ascola, in difesa Olindo Romano; l’avvocato Lauria, in difesa Azouz Marzouk; i legali dei Castagna. Ma non sono ancora arrivati gli imputati.

08:45 L’udienza sta per iniziare

La gente scalpita davanti all’ingresso del Palazzo di Giustizia di Brescia. L’avvocato della difesa Fabio Schembri cammina avanti e indietro per l’aula del tribunale. Si aggiusta la toga e si sistema i capelli, in attesa dell’inizio dell’udienza. Un’udienza, la seconda dopo 17 anni e la condanna all’ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi, che potrebbe confermare la richiesta di revisione del caso richiesta dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser (atto che gli è costato una sanzione disciplinare). Anche Azouz Marzouk, marito di una delle vittime della Strage di Erba, Raffaella Castagna, e padre del piccolo assassino nella mattanza, Youssef, entra in aula insieme al suo avvocato. Questa volta sarà la difesa a giocare le sue carte per rispondere adeguatamente al pg di Brescia Guido Rispoli e l’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro, in rappresentanza dell’accusa.

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