Il 30 settembre scade il diritto allo smart working per 800mila lavoratori fragili, sia nel settore pubblico sia nel settore privato. Il cosiddetto “lavoro agile” era stato introdotto durante la pandemia, poi prorogato più volte.
Tornano gli accordi individuali
Da ottobre, i lavoratori fragili dovranno stipulare degli accordi individuali con il datore di lavoro se vorranno lavorare da casa. Queste scelte dovranno rispettare i piani dell’azienda o dell’amministrazione pubblica.
Solamente due categorie hanno la possibilità di svolgere lo smart working agevolato fino al 31 dicembre. Da un lato, i lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano almeno un figlio minore di 14 anni, solo se nel nucleo familiare non c’è un altro genitore che beneficia di strumenti di sostegno al reddito. Dall’altro lato, i lavoratori dipendenti che sono esposti a rischio di contagio dal Covid, che hanno malattie croniche o patologie oncologiche. Queste situazioni devono essere accertate da un medico.
Smart working e casa a un euro in Sardegna
Intanto, in Sardegna, è nata un’iniziativa per combattere lo spopolamento e rilanciare l’economia. Nel borgo di Ollolai, in provincia di Nuoro, verrà sviluppata una rete di residenze internazionali per professionisti che vivranno e lavoreranno a distanza. «Sei interessato a lavorare a distanza dalla bellissima Sardegna, al costo di un solo euro? Il borgo di Ollolai è alla ricerca di professionisti di successo che vogliono dare un contributo alla comunità, condividendo le loro conoscenze», si legge sul sito del progetto “Work from Ollolai”. In cambio, un soggiorno quasi gratuito. Il progetto offre una casa disabitata al prezzo simbolico di un euro al mese, da ristrutturare e abitare.
L’idea ha già riscosso un notevole successo. Il Comune ha già ricevuto oltre mille richieste da tutto il mondo. «La loro presenza rivitalizzerà il Paese che offre natura, tranquillità, cibo sano, tradizioni e una comunità accogliente», ha dichiarato il sindaco Francesco Columbu.